Le buzzword beauty smascherate da The Ordinary
Il brand fenomeno dell’universo beauty, il primo a iniziare a scrivere sui packaging dei suoi flaconi minimali i nomi degli ingredienti, parliamo di The Ordinary, ha appena lanciato una provocazione. La nuova campagna social punta al debunking della bellezza e a fare chiarezza sul gergo di marketing fuorviante utilizzato per promuovere e quindi vendere prodotti cosmetici.
The Periodic Fable è una campagna video in stile distopico che reinventa la tavola periodica scientifica sostituendo agli elementi chimici le parole più gettonate nel mondo della bellezza.
Spesso dal significato troppo generico, vacuo ma capace di vendere un sogno, un magia, sono solo termini dal potere emozionale che stimolano l’acquisto compulsivo e quella parte di noi che risponde all’impulso del FOMO, Fear of Missing Out, e che accende la voglia di far parte di un trend.
All’interno della cosiddetta Favola periodica, i 49 elementi inclusi non hanno alcuna base scientifica e sono stati scelti per sensibilizzare sul linguaggio di marketing comunemente utilizzato dai marchi per attirare i clienti.
Tra questi poreless, senza pori, medical grade, di grado medico, che non chiarisce se è un prodotto medico o no, fat freezing, che congela il grasso, o eternal youth, eterna giovinezza.
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