Le bottiglie di vino rosso dedicate a Jannik Sinner fanno arrabbiare il Consorzio del Primitivo
Un regalo di 73 bottiglie di vino a Jannik Sinner genera polemiche: secondo il consorzio, quello nelle bottiglie non è Primitivo di Manduria.
La grande popolarità di Jannik Sinner, in questi giorni impegnato a Melbourne per gli Australian Open, non lo rende immune alle polemiche, tutt’altro. Il tennista trentino si è infatti ritrovato, suo malgrado, coinvolto in una controversia senza aver fatto nulla per meritarselo, solamente per ricevuto e accettato un regalo. 73 bottiglie di vino rosso, tante quante le vittorie di Sinner, almeno fino a Natale scorso, strenna che il sindaco di Manduria Gregorio Pecoraro ha donato al campione di Bolzano.
Un progetto in cui non manca nemmeno l’intervento di un vip, ovvero l’autore della grafica Gianni Ippoliti (sì, quel Gianni Ippoliti), e pure un inno, intitolato proprio “Jannik Sinner” del cantautore locale Franzy Mele, il tutto accompagnato da un pasticciotto dedicato al campione dal maestro pasticciere di Campi Salentina Angelo Bisconti. Insomma, lo sforzo da parte dei notabili di Manduria c’è stato tutto, eppure qualcosa è mancato: e ad accorgersene è stata Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, secondo cui la denominazione “Primitivo” usata sulle bottiglie omaggio sia stata usata a sproposito.
Le dichiarazioni del consorzio
Al consorzio non è sfuggita l’assenza sulle bottiglie della fascetta di Stato, obbligatoria per garantire l’autenticità dei vini Doc e Docg. Così Pastorelli: “La fascetta di Stato, che ho voluto fortemente ed ottenuto durante il mio primo mandato è stata introdotta proprio a tutela della nostra denominazione ed è un importantissimo elemento che garantisce l’autenticità del vino e lo protegge da contraffazioni. (…) Ogni fascetta contiene informazioni cruciali: l’emblema dello Stato italiano e la dicitura Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, la sigla Doc, un codice a barre bidimensionale”. Insomma, il Primitivo Jannik Primitivo non è, ed impossibile per il consorzio “considerare e riconoscere come autentiche le bottiglie di vino regalate al campione di tennis”.
Una questione che, al di là della pessima figura, è diventata oggetto di schermaglie politiche nella città in provincia di Taranto. Questa parte dell’intervento di Progressisti, Manduria Migliore e Federcivica sull’argomento: “l’incredibile sequela di atti incompetenti, pressapochisti e materialmente dannosi per questa povera città crediamo che ora sia davvero giunta al culmine. Crediamo sia davvero il minimo che pervengano immediatamente le scuse dell’amministrazione a tutti i produttori vitivinicoli locali e ai cittadini manduriani ingiustamente danneggiati da questa iniziativa, unitamente alle dimissioni dell’assessore Rossetti e dell’assessore Baldari”. C’è da credere che d’ora in poi Sinner ci penserà due volte prima di accettare doni a lui dedicati.
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