“Le accuse di stupro? Nessuno ti vieta di alzarti e andartene dal set. Se continui, lo fai per soldi”: Valentina Nappi difende Rocco Siffredi
“Rocco Siffredi fa quel porno lì e queste ragazze non dovrebbero fare le attrici porno”. La difesa che non ti aspetti arriva dalla “nemica” Valentina Nappi. Il re dell’hard finito nel tritacarne delle accuse di abusi sessuali senza consenso, durante le riprese di provini e film nella sua factory di Budapest, ha ricevuto il supporto di una donna con cui nel passato ci sono stati diversi attriti professionali e personali. Una star del porno italiana come Valentina Nappi che, lavorando negli Stati Uniti, non proprio un luogo dove il porno è all’acqua di rose, conosce il settore e i suoi equilibri/squilibri.
“Queste ragazze (le accusatrici ndr), secondo me, semplicemente non dovrebbero fare le attrici porno. Rocco fa lo stesso tipo di scene da quando ha iniziato la sua carriera, che si aspettavano?”. Madame La Palisse. “Magari lui è uno che cerca di spingerti a oltrepassare i tuoi limiti – con me lo ha fatto, e lo ringrazio ancora per questo – ma nel momento in cui non ti trovi a tuo agio nessuno ti vieta di alzarti e andartene”, ha continuato la Nappi. “Se continui, lo fai per soldi, e in quel caso il consenso c’è, eccome. Non vado su un set dove si fa principalmente anale per poi lamentarmi del fatto che hanno provato a mettermelo in cu*o”.
Nel servizio andato in onda in una puntata delle Iene sono state tre le ragazze che hanno accusato Siffredi di abusi sessuali durante la registrazione di scene porno. Una di loro ha parlato di “stupro a tutti gli effetti”, perché Siffredi avrebbe continuato a “sputarle addosso” dicendo che “le piaceva”. Un’altra attrice ha ricordato di aver dovuto girare “un rapporto anale, cosa che gli avevo proibito di fare”. Mentre l’ultima testimonianza sembrerebbe più una sorta di incitamento a livello psicologico per compiere atti sessuali sopra le righe più che pratico: “Io gli dicevo: ‘Io non lo voglio fare’. Continuava a sputarmi addosso, a dirmi: lo vedi che ti piace, tr**a?”. E ancora: “Mi ha costretta a fare cose anali su di lui con la bocca e con le dita. E io non volevo. Gliel’ho detto. Ma continuava a insistere, mi ha costretta (…) Devi urinarmi addosso. Se non fai l’anale, devi dimostrarmi in un altro modo che ti devo pagare”. Siffredi si è difeso da ogni accusa: “Forse ho esagerato in qualche scena, ma non ho mai violentato nessuna. La mia sessualità è forte e violenta, ma è sempre stata consensuale. Non sono un perverso stupratore”. L’attore e produttore abruzzese ha poi concluso sostenendo che contro di lui sarebbe in atto “una congiura internazionale”.
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