Le 5 migliori gelaterie artigianali della Basilicata
Facile, se così si può dire, realizzare ottimi gelati artigianali sulle strade più battute delle grandi città. Lo si faccia a Pignola di Basilicata, ben lungi dall’occhio di bue della critica gastronomica e dal turismo interessato alle mode. Ed è quindi particolarmente ragguardevole il lavoro dei gelatieri lucani, testati durante il mio viaggio in regione, capaci di portare in auge la carapina creativa tra curve sinuose, paesaggi incontaminati e siti patrimonio Unesco. Sin qui nessuno spoiler perché di alcuni avrete già letto nella selezione delle migliori 100 gelaterie italiane di Dissapore.
Secondo i dati forniti da Confartigianato Matera, a giugno 2025 sono circa 350 le attività che producono gelato tra le province di Potenza e Matera. Un numero sorprendente se si considera che in terra lucana risiedono poco più di 530.000 abitanti. Ciò grazie ad un settore reso attrattivo da due fattori strettamente connessi: la grande tradizione artigiana della regione da un lato e la ricchezza di materie prime locali dall’altro.
La Basilicata conta infatti di una straordinaria presenza di eccellenze agroalimentari: latte dei pascoli dell’Appennino lucano, fragola Candonga del Metapontino, albicocca cafona di Rotondella, pera della Valle del Sinni e i gelsi di Maratea. Senza dimenticare il prezioso zafferano ed il pistacchio di Stigliano.
Una vera forza propulsiva per gelati dalla filiera corta che fanno bene al tessuto produttivo agricolo e rafforzano l’economia locale. Sono questi i gelati che abbiamo deciso di raccontare per scegliere le migliori gelaterie contemporanee della Basilicata del 2025.
1. Officina del Gusto
Pignola di Basilicata (PZ) – Uno dei gelatieri più virtuosi incontrati lungo lo Stivale si trova in un comune di poco più di 6.000 abitanti, alle porte del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano. Luigi Buonansegna, poco fuori dal centro storico di Pignola, è letteralmente circondato da boschi secolari e paesaggi incontaminati.
Classe 1985, dopo studi giuridici e una lunga formazione svolta in Toscana nel campo della gelateria, investe tutto nel paese d’origine e nella volontà di valorizzarlo attraverso un gelato di alta qualità capace di traslitterare in consistenze impeccabili ingredienti locali e sostenibili. Il merito è anche nell’aver affiancato ai comuni macchinari di una gelateria (pastorizzatore e macchina combinata) strumenti meno comuni nel settore. Essiccatore, estrattore, affumicatore, mélanger e temperatrice consentono di replicare texture e connotati aromatici delle materie prime, addirittura arricchendole: è il caso della fragola di Candonga, regina delle primizie locali, protagonista in un sorbetto che ne restituisce al palato polposità e dolcezza, con un guizzo acido irresistibile.
Per Buonansegna contemporaneo è quel gelato che si apre e dialoga con altri ambiti gastronomici: quello della cucina, della pizza, della mixology creando coì sinergie vitali per la valorizzazione del territorio. Lo dimostra con l’Omaggio a Caiazzo, setosa crema di ricotta di bufala con albicocche, granella di nocciole e un intrigante sottofondo di umami elargito dalla polvere di olive di Ferrandina, reinterpretazione della celebre “Crisommola” la pizza fritta dolce di Franco Pepe.
Con Erika Quattrini, bravissima gelatiera e sua compagna di vita (aka Gelateria Quattrini di Falconara Marittima, la trovate alla 32esima posizione della nostra classifica nazionale) mette a punto una linea di idrolati – acque aromatiche ottenute per distillazione di vegetali, spezie e fiori – da foglie di limone, petali di rose o rosmarino, che vengono spruzzati sul gelato senza che questi vadano a modificare o coprire il gusto, con lo scopo di stimolare l’olfatto del cliente, accompagnandolo in una migliore degustazione del gelato scelto.
Se passate da Pignola non dimenticate di ordinare l’Oro Lucano (cioccolato bianco, pistacchio salato di Stigliano, composta della casa di albicocche di Rotondella e zafferano di Balvano): una crema rotonda ed avvolgente a basso contenuto zuccherino; la spezia, che eppure è tra le più difficili da gestire, regala una morbidità aurea al palato, contrastata dall’acidità dell’albicocca e dalla granella di pistacchio salato. Elegante, austera.
2. Caruso
Potenza – Il gelato a casa Caruso è una ricetta domestica. La prima gelateria di famiglia aprì i battenti nel 1956 e da allora Pina Caruso ha continuamente alimentato la sua passione, tanto da impegnarsi in una lungo percorso di formazione mirato, sfociato nel 2013 nell’apertura di un laboratorio lindo ed elegante a Potenza (gli altri sono a Castelmezzano, nel cuore delle dolomiti lucane, Matera e Maratea).
Latte fresco lucano di alta qualità e uova dei produttori di zona finiscono nel mantecatore con nocciole IGP piemontesi, pistacchi di Bronte, limoni della Costiera Amalfitana, fichi del Salento, mandorle siciliane svariati cru di cioccolato e spezie. Il risultato è un gelato dalla texure piacevole, contraddistinto da abbinamenti mai banali.
Gli ingredienti che rappresentano la base di svariati dolci locali finiscono in carapina, restituendo le stesse stesse consistenze, eleganti e coerenti, in coppetta. Ciò anche nei sorbetti, dalle caratterizzazioni poderose: il pompelmo rosa è fresco e dissetante, amaro nel retrogusto. Si esce felici e soddisfatti anche per il servizio: come di rado accade nelle gelaterie, sebbene artigianali, il personale è preparato e contagiosamente sorridente.
3. I Vizi degli Angeli
Matera – Nel cuore della Città dei Sassi, i colori di questa gelateria vi sorprenderanno. Dal 2015 I Vizi Degli Angeli punta su qualità e creatività attraverso ingredienti di prossimità: latte e panna dalle vicine fattorie, carrube, erbe aromatiche, fragole di Candonga, pistacchio di Stigliano, cachi dell’Irsinia e opunzie, ingredienti per creme dai nomi evocativi degli usi locali. Emblematico il sorbetto i pera, arricchito da un esotico chicco di cardamomo.
È caso di citare l’inflazionato Gotthold Ephraim Lessing: l’attesa del piacere sarà il piacere stesso nell’attendere, rigorosamente in coda, un gelato.
4. Cremes Bureau
Matera – Di rientro dai piacevoli saliscendi tra il Sasso Caveoso ed il Sasso Barisano, due dei tre rioni che compongono i celebri Sassi di Matera, non potrà sfuggirvi il minuscolo laboratorio di Maria Leonarda Andriulli, che in dieci anni di attività ha fatto della frutta fresca locale e di stagione la sua cifra distintiva: creme variegate alla frutta (vedi la cheescake ai lamponi) e dissetanti sorbetti non mancano mai.
Al nostro passaggio la fragola di Candonga era appena matura e l’assaggio del sorbetto non ha deluso: cremoso e in perfetto equilibrio tra acidità e dolcezza. Bene anche le creme, tradizionali, che raccontano di pane e biscotti tipici lucani abbinati con la crema gianduia di nocciole locali. Divertente al palato per la croccantezza del pane tostato con cui è abbinata.
5. Gelateria Emilio
Maratea – In uno dei borghi più affascinanti d’Italia, dal 2006, il maestro gelatiere Emilio Panzardi produce gelati che raccontano di Giffoni e della sua pregiata nocciola, del Cilento con i ricchi fichi, di Senise con i suoi peperoni. È cosi che la sua gelateria è diventata un punto di riferimento anche di cucine stellate e pregiate ,che non lo cambierebbero per nulla al mondo. E lo sanno bene residenti e turisti disposti a lunghe code per accaparrarsi creme dalla texture elegante. Non mancate di assaggiare il sorbetto al gelso: oltre ad avere un assaggio del frutto iconico locale ne uscirete stupiti per la pulizia e l’acidità.
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