Basilicata

Lavoro: "precari Covid" di Potenza chiedono stabilizzazione

(ANSA) – POTENZA, 04 APR – “Da eroi a untori, a eroi
dimenticati”: è il grido di protesta che si è lavato stamani, a
Potenza, dinanzi alla sede della Regione Basilicata, da parte di
Oss e infermieri dell’Azienda Sanitaria di Potenza, definiti
“precari covid”, e dei sindacati della funzione pubblica che
rivendicano “un ritardo colpevole nella loro stabilizzazione”. I
primi contratti a termine per i lavoratori impegnati nel periodo
della pandemia scadranno il 15 aprile.
   
“L’Azienda sanitaria di Potenza è in ritardo – ha detto la
segretaria regionale della Cgil funzione pubblica, Giuliana
Scarano – e la vertenza poteva e doveva essere risolta prima. I
ragazzi hanno dato tutto se stessi nel periodo di grande
emergenza e non hanno trovato l’attenzione dovuta”. La
richiesta è rivolta alla la Regione che “deve metterci risorse
proprie”. Il segretario della Cisl Funzione Pubbica, Pierangelo
Galasso, ha sottolineato come “occorra superare il vincolo del
50 per cento dei fabbisogni da destinare alle stabilizzazioni,
incrementando del cinque per cento. E’ un atto dovuto”.
   
“L’incremento del personale qualificato – ha sottolineato il
segretario della Uil Basilicata Fp, Antonio Guglielmi – è
fondamentale per rilanciare il sistema socio assistenziale in
Basilicata. Contiamo oggi di mettere una pietra su una
stabilizzazione che risulta tardiva all’Asp e incompleta per il
San Carlo di Potenza”.
   
I sindacati hanno, infine, ricordato come “la Regione
Basilicata sia stata tra le prime in Italia a definire le linee
guida sulla stabilizzazione, ma che ad oggi sia in ritardo. E in
particolare, all’Asp è stata parziale avendo riguardato solo 16
infermieri sui 104 idonei e un solo Oss su 19”. (ANSA).
   


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