Lavoro povero in aumento, il governo intervenga
Un incontro per accendere i riflettori sulle condizioni di chi lavora nei grandi centri commerciali. Questa mattina, il senatore del Partito Democratico Michele Fina ha ricevuto a Roma, in Senato, una delegazione delle rappresentanze sindacali del settore commercio attive a San Giovanni Teatino. Sul tavolo, la condizione di oltre 3mila lavoratrici e lavoratori impiegati perlopiù con contratti part-time non volontari.
“Negli store dei grandi marchi – ha dichiarato Fina – l’85-90% degli addetti lavora con contratti da 18-20 ore settimanali, per circa 600 euro al mese. È un’occupazione che imprigiona, perché la flessibilità oraria impedisce di avere una seconda attività e una vita familiare dignitosa”. Il senatore ha denunciato anche il ricorso a contratti a termine che si rinnovano tra diversi negozi dello stesso centro, aggirando di fatto l’obbligo di assunzione stabile, e la presenza di contratti firmati con sigle sindacali di comodo.
Condizioni ancora più gravi, secondo Fina, toccano chi lavora nella logistica e nel facchinaggio, spesso cittadini stranieri. A livello regionale, i dati Inps parlano chiaro: su 12.770 nuove assunzioni nel commercio in Abruzzo, solo 1.800 sono a tempo indeterminato. Il resto si divide tra apprendistati, contratti a termine e a chiamata.
“Questo – ha concluso Fina – è il miracolo economico sbandierato da Giorgia Meloni: più occupazione, ma anche più povertà. È sfruttamento moderno. Presenterò un’interrogazione alla ministra del Lavoro per sapere cosa intenda fare il governo. Ringrazio il Pd locale e la Filcams Cgil di Chieti per il loro impegno”.
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