Lavori fermi per la terza corsia in A1, soldi dirottati sul ponte di Messina
Se ne parla da tempo ma risultati concreti sono di là da venire. E così Confindustria Toscana Sud ha manifestato “forte preoccupazione per la situazione di stallo che sembra stia interessando il progetto della terza corsia dell’autostrada A1 nel tratto Incisa-Valdarno e le cruciali opere complementari ad essa connesse. Tra queste, riveste particolare importanza la bretella di collegamento tra Valvigna e il casello Valdarno e il nuovo ponte/viadotto sull’A1 e sull’Arno, a partire dalla rotatoria già esistente”.
Il piano di intervento contempla un ampliamento di ulteriori 18,5 km di piattaforma autostradale e interessa le province di Firenze e Arezzo, oltre ai comuni di Reggello, Figline – Incisa Valdarno, San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini. Nella parte iniziale del tracciato è prevista la realizzazione di una nuova carreggiata a 3 corsie per la presenza della galleria Bruscheto, non ampliabile in sede, con conseguente utilizzo in direzione sud delle carreggiate esistenti fino al km 319+710. L’ampliamento del tratto successivo, fino al casello di Valdarno, avviene in sede. Le opere d’arte più significative sono costituite dal nuovo viadotto sull’Arno e dalla galleria Bruscheto, entrambe ricadenti nel tratto in variante del Lotto 1. L’intero piano di ampliamento, una volta portato a termine, permetterà di ricondurre la principale arteria di collegamento presente sul territorio nazionale (A1 Milano – Napoli) a un livello funzionale compatibile con le attuali esigenze di mobilità.
“Il progetto della terza corsia, fondamentale per la fluidificazione e la sicurezza del traffico e lo sviluppo economico del territorio, risulterebbe attualmente fermo presso il ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) – scrive Confndustria in una nota. Questa paralisi si estende inevitabilmente anche alle opere complementari, con gravi ripercussioni sulla viabilità locale e sull’efficienza della rete infrastrutturale. Una delle problematiche più urgenti riguarda il finanziamento della bretella Valvigna-casello Valdarno. Per accordi pregressi, Autostrade S.p.A. si era impegnata a finanziare il secondo lotto dell’opera fino al casello partendo dalla rotatoria già realizzata a cura e spese della Regione Toscana. Secondo informazioni ufficiose, che Confindustria Toscana Sud si sta impegnando a verificare con la Regione Toscana, sia in Autostrade S.p.A. che in Anas si paventa che l’attuale blocco sia dovuto a decisioni prioritarie di finanziamento legate al ponte sullo Stretto di Messina. Se confermata, questa circostanza sarebbe estremamente grave e penalizzante per il nostro territorio”.
“La situazione è inaccettabile – dichiara Daniele Gualdani, presidente Area Valdarno di Confindustria Toscana Sud. Il fermo di un’infrastruttura così vitale e delle sue opere connesse rappresenta un duro colpo per la competitività delle nostre imprese e per la qualità della vita dei cittadini. Non possiamo permettere che progetti strategici per la Toscana vengano messi in secondo piano”.
Confindustria Toscana Sud sottolinea l’importanza di garantire, comunque, il completamento della variante alla SR69 da Le Coste al casello Valdarno. A tal fine è stata avviata una interlocuzione con il sindaco di Terranuova, Sergio Chienni, che ha già preso contatti con la Regione, per assicurarsi che il primo lotto, già finanziato e parzialmente realizzato e terminante con una rotatoria in aperta campagna, venga prolungato fino al casello Valdarno. Confindustria Toscana Sud lancia un pressante appello al governo, al Mit e ad Autostrade S.p.A. affinché si sblocchi urgentemente la situazione, si garantisca la copertura finanziaria necessaria e si dia priorità al completamento di queste infrastrutture strategiche per il Valdarno e l’intera Toscana.
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