Campania

lavorano 193 giorni all’anno per pagarle

Nel 2024 il total tax rate per le imprese personali italiane si attesta al 52,3%, in leggera diminuzione rispetto al 52,8% del 2023. Un segnale positivo, seppur modesto, secondo quanto emerge dal settimo Osservatorio CNA “Comune che vai fisco che trovi”, che fotografa la situazione fiscale di 114 capoluoghi di provincia. In media, le imprese hanno lavorato 193 giorni per il fisco, due in meno rispetto allo scorso anno, raggiungendo il “Tax Free Day” il 9 luglio.

A guidare la classifica della tassazione più bassa è Bolzano, con un total tax rate del 46,3%, mentre Agrigento si conferma fanalino di coda, con una pressione fiscale che arriva al 57,4%. Soltanto 10 capoluoghi si collocano sotto la soglia del 50%.

Nel panorama nazionale, Caserta si posiziona al 74° posto su 114 capoluoghi, con un total tax rate del 52,7%, superiore alla media nazionale. In termini pratici, le imprese della provincia campana lavorano 193 giorni per pagare le tasse, potendo iniziare a produrre reddito per sé solo a partire dall’11 luglio.

I numeri dell’impresa tipo casertana:

  • Laboratorio artigiano: 350 mq
  • Negozio commerciale: 175 mq
  • Ricavi: 431.000 €
  • Reddito d’impresa: 50.000 €
  • Costo del personale: 165.000 € (4 operai, 1 impiegato)
  • Costo del venduto: 160.000 €
  • Altri costi e ammortamenti: 56.000 €

Il carico fiscale comprende:

  • IMU + TASI: 4.192 €
  • TARI (rifiuti): 2.596 €
  • IRAP: 0 €
  • IVS (contributi previdenziali): 10.378 €
  • IRPEF: 8.832 €
  • Addizionale Regionale IRPEF: 799 €
  • Addizionale Comunale IRPEF: 263 €

Questi elementi portano a un reddito disponibile per l’imprenditore di appena 23.740 €.

La componente statale (IRPEF + IVS) incide per il 47,8%, seguita da: Addizionale Regionale (8,3%), Addizionale Comunale (1,6%) e Tasse locali (IMU, TARI) per il 14,9%

Il reddito disponibile netto rappresenta solo il 47,3% del totale, confermando una pressione fiscale rilevante anche rispetto ad altri centri del Sud.

Tutto ciò vuol dire che la provincia di Caserta, pur non figurando tra i peggiori, mostra ancora una pressione fiscale superiore alla media nazionale, penalizzando il tessuto imprenditoriale locale.

dati-caserta

Il Presidente nazionale di CNA, Dario Costantini, ha commentato: “Il nostro Osservatorio certifica una lieve riduzione del total tax rate ma è evidente che il livello di tassazione resta molto elevato e rappresenta un vincolo alla crescita. Le imprese meritano un fisco più leggero, più semplice e più equo”. Il Segretario generale Otello Gregorini ha sottolineato: “La pressione fiscale è minore nelle province più efficienti. In alcune aree del Paese il fisco assorbe quasi il 60% del reddito. È fondamentale garantire stabilità normativa e ridurre la complessità”.


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