Laura Santi: «La battaglia diventa collettiva perché il mio calvario non si deve ripetere»
di En.Ber.
Partirà il 1° aprile in Umbria la raccolta firme per presentare la proposta di legge regionale di iniziativa popolare sul fine vita «Liberi subito». Lo ha annunciato Laura Santi, giornalista affetta da una forma progressiva di sclerosi multipla e attivista dell’associazione Luca Coscioni promotrice della legge. L’obiettivo è raggiungere tremila firma in sei mesi. A Laura Santi, che oggi ha incontrato la stampa a casa sua, sono stati riconosciuti tutti i requisiti per accedere al suicidio assistito al quale comunque non intende tuttavia al momento ricorrere.
«Non sono del tutto libera di morire – sono state le sue parole -. La mia battaglia diventa collettiva. Ci metto la mia faccia e il mio nome perché la mia storia non si deve ripetere». L’iniziativa umbra arriva nel giorno in cui è stata data anche la notizia del primo caso di suicidio assistito in Lombardia, dopo la recente approvazione da parte del Consiglio regionale della Toscana della proposta di legge «Liberi subito». Secondo Santi vanno regolamentati tempi e modalità per i malati che rientrano in quei diritti già sanciti anche dalla Consulta dopo le azioni di disobbedienza civile dell’associazione Coscioni.
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