Cultura

Laura Mary Carter – Bye Bye Jackie

Undici canzoni intime e riflessive quelle che vanno a comporre l’esordio solista di Laura – Mary Carter dei Blood Red Shoes, nate tra stanze d’albergo e momenti casalinghi, inizialmente suonate su una semplice chitarra acustica e poi rielaborate in due settimane di registrazione ad Hackney  (Londra) con Oscar Robertson (sholto) e David Bardon (sunglasses for jaws) a produrre.

Credit: Bandcamp

Un disco dall’atmosfera vintage che punta tutto sulle emozioni tra arrangiamenti orchestrali e riferimenti che vanno dagli anni cinquanta di “Elvis Widow” ai sessanta di “Who Are You Foolin’”, con momenti più moderni e  The Velvet Underground, The Ronettes, Beck come principali fonti d’ispirazione, soprattutto nella sensualità che la voce di Laura – Mary Carter riesce a esprimere.

Melodie ben definite e ben arrangiate quelle di “Sometimes I Fail”, “Four Letter Words” e “Keep Sweet” che dimostrano come Carter sia perfettamente a proprio agio in questa nuova veste, molto diversa dall’indie rock tagliente dei Blood Red Shoes. E’ di Lee Kiernan degli IDLES  la chitarra psichedelica di “June Gloom”, solo uno degli ospiti di un album  dall’eleganza morbida e sensuale.

Gli altri sono Calum Leddy, Joshua Woolf,  Steven Ansell , Clementine Brown, Holly Macve , Lonnie Gunn, Josh Mcclorey che danno un contributo importante all’impatto emotivo di “I’ll Laugh About It (In Good Time)” alla ritmata “Tell Me You’re Sorry”, all’intensa “Comets”. Nota dopo nota, arpeggio dopo arpeggio Laura – Mary Carter si scopre cantautrice sensibile, vulnerabile rinunciando alla rabbia in favore di un sound raffinato che in fondo le si addice.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »