l’attacco di Pompilio (Azione Politica)
“La cittadinanza italiana rappresenta un diritto fondamentale, sancito dall’articolo 15 della Dichiarazione universale dei diritti umani: ‘Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza’. Un diritto che, tuttavia, rischia di trasformarsi in un privilegio per pochi, almeno a Chieti, dove l’amministrazione comunale ha deciso di applicare un contributo economico di 600 euro per le domande di riconoscimento della cittadinanza italiana”.
A denunciare la situazione è la consigliera comunale di Azione Politica, Serena Pompilio. “La decisione, sancita con la delibera n. 671/2025, stabilisce il pagamento della somma non in funzione dell’ottenimento della cittadinanza, ma per la sola presentazione della domanda, indipendentemente dall’esito della pratica. Una misura che, di fatto, introduce una discriminazione economica: chi può permetterselo ha la possibilità di fare richiesta, chi non ha i mezzi economici resta escluso.
A sorprendere ancora di più è la motivazione addotta dalla giunta per giustificare questa scelta: secondo l’amministrazione, il Comune sarebbe oberato da un carico di lavoro eccezionale. Un carico che, nei numeri, si traduce in appena 20 domande all’anno. Un numero esiguo, che difficilmente può essere considerato un’emergenza gestionale tale da giustificare una tassa così onerosa.
Questo provvedimento – sottolinea Serena Pompilio di Azione Politica – non solo svilisce il valore della cittadinanza italiana, ma dimostra anche quale sia la considerazione dell’amministrazione per il nostro tricolore e per i diritti fondamentali. Parlare di carico di lavoro straordinario per 20 domande all’anno è a dir poco ridicolo”.
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