l’attacco del gruppo Abruzzo Insieme alla giunta Marsilio
«Un fallimento certificato». Così i consiglieri regionali Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna del gruppo Abruzzo Insieme definiscono l’operato della giunta Marsilio, all’indomani dell’approvazione in Consiglio regionale di tre provvedimenti chiave: assestamento di bilancio, riforma dell’Arap e trasformazione dei Centri per l’impiego in Aral. Approvazioni avvenute senza il contributo dell’opposizione.
«La Regione è in piena paralisi amministrativa – affermano – la sanità ha generato un disavanzo senza precedenti, costringendo a svuotare i fondi di tutti i dipartimenti. Cultura, turismo, agricoltura, infrastrutture e parchi si ritrovano bloccati, senza risorse da destinare nemmeno ai Comuni e agli enti culturali». Nel mirino anche il rifinanziamento, definito insufficiente, per il Teatro Marrucino e la Coppa Interamnia.
Cavallari e Menna denunciano numeri drammatici: «65 milioni di euro di deficit in sanità nei primi sei mesi del 2025, proiettati a oltre 130 milioni entro fine anno. Liste d’attesa che superano i 730 giorni, mobilità passiva in crescita, Lea sotto gli standard. E i direttori generali delle Asl restano al loro posto, nonostante i risultati fallimentari».
Pesante anche il giudizio sulla riforma dell’Arap: «Un’unione tra enti indebitati per oltre 50 milioni di euro. Nessuna sostenibilità economica, dirigenti confermati nonostante la cattiva gestione e un sistema retributivo iniquo tra le province». Sulla trasformazione dei Centri per l’impiego in Aral, il gruppo parla di «un cambio di nome senza visione strategica», mentre rivendicano di aver ottenuto almeno l’introduzione di una norma di salvaguardia per i lavoratori coinvolti.
Unico emendamento accolto, riferiscono, è stato quello proposto dal Patto per l’Abruzzo per un contributo di 500mila euro a Gaza, oltre ad alcune tutele per i lavoratori Aral.
«Dopo sei anni – concludono – la giunta Marsilio rappresenta il più clamoroso fallimento politico e amministrativo della storia regionale. Il governo della Regione è oggi senza guida, senza visione e senza coraggio».
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