Lasciando partire Giacomo Spartano Roma ha perso moltissimo
Giacomo Spartano è un mio caro amico. Ci incontriamo assai raramente, ma siamo in contatto attraverso i social con un’empatia che va ben oltre il contatto fisico. L’ho conosciuto attraverso una partecipazione che entrambi facemmo con l’associazione Handiamo Onlus alcuni anni fa.
Giacomo è pugliese come lo era mio padre e quindi per metà lo sono anche io. Giacomo però è innamorato di Roma, della sua storia, delle sue imperfezioni, delle sue ingiustizie perfino ma anche delle sue storiche ed eroiche bellezze. Cavilli di quel sistema-Stato che non funziona non gli hanno consentito di vivere dove la vita indipendente gli avrebbe dovuto garantire di restare: a Roma. E questa nostra città con Giacomo ha perso moltissimo.
Prima di tutto ha perso l’occasione di essere una capitale europea perché non è stata in grado di garantire un disabile motorio di scegliere dove vivere e di offrirgli i giusti e dovuti servizi. Poi ha perso una mente colta, fervida, dinamica, intrisa di un’esperienza fatta di pelle e prima linea. La condizione della disabilità motoria raccontata da chi ha tradotto in parole scritte la propria formazione in una delle migliori università.
Roma e la sua amministrazione hanno perso una risorsa ma non solo: hanno perso l’occasione di essere al passo con quanto proclamano e promettono. Giacomo meriterebbe una sorta di cittadinanza onoraria per i suoi studi, il suo affetto per la nostra città e la sua educazione e compostezza quando nonostante l’immenso dolore e la grande frustrazione si è dovuto piegare al meccanismo perverso della macchina burocratica e tornarsene in Puglia. Una terra che ama naturalmente, bellissima che nulla ha da invidiare a nessuno come tutta la nostra nazione, ma Giacomo non ha potuto scegliere. E questo è inaccettabile.
Casualmente ho letto un suo post – che voglio qui riportare integralmente – perché all’interno di queste sue parole esiste il sentire quotidiano di moltissime persone che vivono la condizione di una disabilità motoria che combatte con una lucidità totale e che rende davvero tutto molto faticoso da digerire.
Quando Giacomo mi ha scritto per confidarmi che sarebbe tornato in Puglia, io mi sono vergognata di non poter fare nulla per lui. Proprio la città che tanto ama gli ha chiuso tutte le porte. Mi piacerebbe tanto che qualcuno leggendo questo post contattasse Giacomo e gli restituisse la sua libertà di scelta e la sua vita indipendente. In ogni caso voglio che le sue parole arrivino dritte al cuore di chi sa leggere oltre il pregiudizio e le convenzioni politiche o ideologiche.dietro ogni scelta che il nostro governo esegue aldilà del colore, esiste chi quella scelta la vivrà sulla propria pelle. Si deve stare attenti perché con Giacomo si è tolto ad una persona il diritto di scegliere dove vivere.
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“Io lontano da Roma e Roma lontana da me… Quello che ho scoperto, tre anni dopo…
Sarò breve e forse no, dipende da come viene…..
1- La famiglia è importante, ma da sola non basta, come non basta a tutti gli altri esseri umani.
2- Un anno “sabbatico “. può andare ma tre so troppi ed indigesti.
3- Roma è la mia città. la sola che ho scelto e prima o poi me la vengo a riprendere con gli interessi.
4- Il tempo passa, inesorabile e non torna più. Non ho più voglia di perdere tempo, con chi non se lo merita e di essere frainteso.
5- Il passato è passato. ma non c’è futuro credibile senza il passato più bello, che tu ti sei costruito.
6- Il passato quello bello, non è mai decrepito. quello brutto insegna e non va mai rinnegato come quello bello.
7- L’amicizia per me è importante, senza se e senza ma.
8- L’amicizia, quando c’è è una cosa semplice. Non è mai “il Cubo di Rubik”, basta solo essere sempre in due, anche da lontano.
9- L’amore non corrisposto non mi interessa. E’ noioso e dopo un po’ anche vagamente psichiatrico.
10- L’amicizia quando c’è è sempre corrisposta, va sempre curata, annaffiata , mai nascosta oltre misura, altrimenti, non è più genuina, , non è più spontanea e per me, semplicemente non esiste, non è mai esistita, non è amicizia.
11- Il tempo passa, le cose cambiano, le persone cambiano, ma il Bene quando c’è non cambia mai, e ogni tanto si fa anche sentire, anche quando non può fare altro.
12- Un amico, A non è mai un nemico neanche quando ci litighi o semplicemente non ti capisci. Un amico ti sta sempre simpatico, nel profondo. Un amico è sempre amico tuo, anche quando ad occhio nudo non sembra.
13- La pizza è sempre più buona a Lecce e in Puglia, almeno per me.
14- La carbonara anche quando è buona è sempre più BBona a Roma, almeno per me.
15- Quanto mi manca andare in stazione e prendere un treno, potete immaginare la destinazione… Rimedierò presto, promesso a me!
16- Che bello ridere anche da solo, ma è ancora più bello ridere con un Amico, basta solo un sano anticipo di simpatia, anche da lontano.
17- Io ora mi sento più romano che pugliese, anche quando rido e quando sono indolente e o- impaziente.
18- Adoro il gossip, sugli sconosciuti ,. Mai sugli Amici, o sulle persone care. ( Alcuni amici, sono anche persone care, anche se conosciute e frequentate per anni solo in tv).
19- Adoro i segreti e li custodisco con cura, Non amo per niente i “Segreti di Pulcinella o i piccoli segreti, che sono segreti solo per me. Quando mi metto a fare “indagini” scopro sempre tutto. Sono cresciuto con L’ispettore Derrik! Sono un uomo di discreta intelligenza, non mi piace quando questo viene sottovalutato, neanche a fin di bene.
20- Le parole contano e possono fare molto male, andrebbero usate con parsimonia e con un anticipo di simpatia- empatia soprattutto per chi se lo merita.
21- Non mi piace passare per scemo, neanche per una buona causa.
22- Se ho bisogno chiedo. Ma non chiedo mai l’elemosina, neanche se ho bisogno d’affetto. Devo chiedere agli altri anche quando devo fare pipì ., proprio per questo, quando riesco a fare molte altre cose da solo, sono tanto felice e appagato.
23- Sono ambizioso e non mi piace mai contare le paperelle, piuttosto preferisco non fare niente e far contare le paperelle ad altri, che in questo sono molto più bravi di me.
24- Sono molto permaloso, ma so anche perdonare me stesso e gli altri, se vale la pena. Faccio più fatica a dimenticare e a lasciare andare ma ci sto lavorando.
25- Sono molto più simpatico di quello che sembro. Provare per credere.
26- Sono cinico, mai mai veramente cattivo, come Raimondo Vianello o Corrado, con cui sono cresciuto-
27- Mi piace dire e scrivere le cose come stanno, senza ipocrisia.
28. Disabile o diversamente abile? Meglio disabile, lo capisco di più ma chiamatemi prima per nome, per cognome per soprannome e quando serve datemi sempre del lei. anch’io farò lo stesso con voi, se non vi conosco, perché è così che si sta al mondo.
28 bis La disabilità? Per me mai un mestiere, o uno status sociale. Sempre e solo una sfiga da cui ho imparato molto e di cui adesso non saprei fare a meno. Ma che ogni tanto manderei molto volentieri in vacanza, almeno una volta a settimana!!!!
28 ter Grazie di cuore se avete letto tutto e siete per caso ancora vivi…. Spero vi siate anche un po’ divertiti, come mi sono divertito io a scrivere!!!”.
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Grazie Giacomo, io ho letto tutto e anche molte volte. Grazie per questa ennesima lezione di vita.
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