Economia

L’arte della miniatura si mette in mostra a Torino


In programma fino al prossimo 8 settembre a Torino, presso la Corte Medievale di Palazzo Madama, ‘Van Eyck e le miniature rivelate’ svela al pubblico il nucleo più prezioso della collezione di manoscritti miniati del Museo civico d’arte antica di Torino, composta da 20 codici, 10 incunaboli e un ricco fondo di circa 80 fogli e miniature ritagliate. In particolare, curata da Simonetta Castronovo con il supporto dell’Università di Torino e dell’Università del Piemonte Orientale, la mostra mette in scena 50 capolavori realizzati tra il XIII e il XVI secolo

Il percorso espositivo, articolato in sezioni, si apre con i volumi pubblicati tra il Duecento e il Trecento. Tra questi spiccano gli ‘Statuti della Città di Torino’ del 1360, opera di rilevante valore politico che raccoglie gli ordinamenti fondamentali della vita cittadina. Seguono due statuti di corporazioni medievali: la Matricola degli orefici e quella dei Cordovanieri di Bologna. La sezione si conclude con una splendida Bibbia del Duecento, capolavoro della miniatura bolognese. Tra i raffinati libri liturgici del gotico lombardo in esposizione, merita particolare attenzione il ‘Giovanni Battista’ realizzato da un allievo di Michelino da Besozzo. Il Quattrocento francese e fiammingo è rappresentato da capolavori come le ‘Très belles heures de Notre Dame’ di Jean de Berry e il ‘Libro d’ore di Chalons-sur-Saône’, attribuito ad Antoine de Lonhy. Conosciuta anche come ‘Heures de Turin-Milan’, l’opera di Jean de Berry è considerata il tesoro più prezioso del Museo civico di Torino, grazie alle straordinarie miniature realizzate da Jan van Eyck. Il minuzioso realismo, l’uso della luce, la resa prospettica e l’impiego dei pigmenti a olio preannunciano le caratteristiche distintive della pittura fiamminga su tavola. Risale invece al XV e XVI secolo e proviene dal Ducato di Savoia il ‘Libro d’ore deloche’ del maestro del Principe di Piemonte. La quinta sezione, dedicata al Rinascimento, mette in scena il ‘Messale’ del cardinale Domenico della Rovere’, miniato da Francesco Marmitta, e un raro ‘Libro d’ore’ stampato da Antoine Vérard con i primi caratteri mobili. Conclude il percorso il singolare manuale di calligrafia ‘Libro di lettere astrologiche’ realizzato, probabilmente, per il giovane Emanuele Filiberto di Savoia. La mostra è accompagnata da un catalogo sistematico pubblicato da Artistica Editrice di Savigliano.


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