l’appello della famiglia dello studente morto a Perugia
“Quello di Andrea non può essere etichettato semplicemente come un suicidio. Chi sa parli, ci aiuti”. È l’appello della famiglia di Andrea Prospero, lo studente universitario di Lanciano che frequentava Informatica all’università di Perugia, dove è stato trovato morto in un appartamento del centro lo scorso 29 gennaio.
A rilanciarlo – come riporta l’Ansa – è il legale della famiglia, l’avvocato Francesco Mangano, intervistato da Radio Glox, il quale ha parlato soprattutto del rinvenimento di cellulari, schede sim e di un computer, ora al vaglio della polizia postale, nel monolocale dove il giovane venne trovato morto. Ma anche dei gruppi Telegram dove, come ha mostrato la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’, si invitano gli utenti a rimuovere gli account attribuiti al giovane.
“La rete è una grande ricchezza – ha aggiunto Mangano – ma anche un oceano ricco di insidie, di trappole, è un abisso di tentazioni. Riteniamo che Andrea si sia imbattuto in qualche gruppo in cui qualcuno ha provato a coinvolgerlo in qualche attività, più o meno lecita, che o l’ha portato ad uno stato d’ansia tale da indurlo ad assumere dei farmaci, che poi hanno provocato la sua morte, o qualcuno abbia agevolato il suicidio”.
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La famiglia di Prospero ha da subito escluso che lo studente si fosse tolto la vita “deliberatamente” e ritiene piuttosto che sia “successo qualcosa che lo ha portato alla morte”. “Andrea – ha detto ancora l’avvocato Mangano a Radio Glox – non era un esperto informatico che lavorava per la Nasa o per l’Fbi. Era un ragazzo di 19 anni nativo digitale e che studiava informatica ma a sentire il suo migliore amico aveva una conoscenza di internet assolutamente normale”.
Il legale ha ribadito di non credere all’ipotesi del suicidio: “Andrea non aveva dato alcun segnale di sofferenza psichica o di uno stato depressivo. Era un ragazzo normalissimo, generoso, buono e sensibile che non assumeva farmaci. Aveva tra l’altro acquistato un biglietto per rientrare a Lanciano i giorni successivi”.
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