“L’anticoncezionale lo portavano loro. Ho avuto la fortuna di vivere l’esperienza delle turiste del Nord Europa in vacanza in Veneto”: lo rivela Fabio Testi
Fabio Testi è in concorso al Festival del cinema di Berlino 2025 con Maria de Medeiros in “Reflet dans un diamant mort” dei registi coniugi Hélène Cattet e Bruno Forzani. L’attore è un ex agente segreto che vive in hotel in Costa Azzurra, lei è la vicina di stanza che scompare. Un debutto importante alla veneranda età di 83 anni “per la prima volta alla Berlinale, a un festival così impegnato, è una bella soddisfazione“, ha detto a Il Corriere della Sera.
Poi ha spiegato nel dettaglio il suo ruolo: “Sono un ex agente segreto che vive in un lussuoso hotel sulla Costa Azzurra; la vicina di stanza, Maria de Medeires, che mi ricorda i felici Anni 60, scompare nel nulla”. E pensare che Testi non pensava di certo al cinema agli inizi della carriera: “Non volevo farlo l’attore. Nel primo film, ‘Straniero fatti il segno della croce’, venivo ucciso dodici volte. Ho cominciato come comparsa sul Garda, dalle mie parti, dove giravano i film di pirati. Poi sono diventato controfigura per anni, tante cadute dalle scale e dai cavalli, non vi dico gli incidenti d’auto. Una volta mi ritrovai in una gabbia con tre leoni e due leonesse”.
Testi per anni è stato considerato il sex symbol del cinema italiano: “Era una scocciatura quando mi chiamavano Fabio Andress, perché giustamente venivo dopo Ursula. Da ragazzo ho avuto la fortuna di vivere l’esperienza delle turiste del Nord Europa che venivano in vacanza in Veneto, l’anticoncezionale lo portavano loro. Altro mondo. Mi inventavo la fidanzata fantasma, che poteva apparire da un momento all’altro. Ne uscivo fuori così”.
Ma Fabio Testi cosa fa al momento, al netto della illustra parentesi cinematografica alla Berlinale? “Recito poesie d’amore con musica dal vivo, è un hobby e un lavoro. Vado nei teatri, nelle chiese, dove mi chiamano. Neruda, Garcia Lorca, Prévert. I giovani mi fanno domande, hanno bisogno d’amore”.
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