L’angolo del consumatore | Acquisti online, attenzione alla truffa del reso: ecco come difendersi
Acquisti online, attenzione alla truffa del reso che sta diventando un fenomeno criminale in forte espansione. Abbiamo acquistato un oggetto online, ma non è quello che ci aspettavamo o non ci soddisfa, così abbiamo deciso di restituirlo. Sembra semplice, eppure qualcosa potrebbe andare storto: il pacco arriva vuoto a destinazione, soprattutto se all’interno ci sono cellulari o prodotti tecnologici. È la truffa del reso!
Che cos’è la truffa del reso?
Ormai siamo abituati ad acquistare qualsiasi cosa online e possiamo stare tranquilli perché abbiamo diritto di fare il reso entro 14 giorni.
Per beneficiare del diritto di recesso devono esserci due condizioni: l’acquisto deve essere di consumo, cioè effettuato da un consumatore che compra da un venditore professionale. Sono esclusi i contratti tra privati o quelli tra imprese. L’acquisto deve essere fatto online (o comunque a distanza: ad esempio per telefono, televendita o sulla pubblica via). Una truffa, ormai molto comune, riguarda proprio i pacchi mandati indietro da chi esercita il diritto di recesso.
Funziona così: il consumatore rispedisce il suo acquisto al venditore (privato o un market-place), ma la spedizione non va a buon fine. Qualcosa va storto durante il processo e il pacco arriva a destinazione vuoto. Per il consumatore è difficile dimostrare di avere spedito realmente l’oggetto e non si vedrà restituito il suo denaro.
Chi è il colpevole?
Difficile stabilire con certezza in che momento si è consumata la truffa, perché il colpevole potrebbe essere uno qualunque tra i soggetti coinvolti nella spedizione, oppure addirittura qualcuno di estraneo che riesce ad intercettare il pacco.
Chi spedisce potrebbe provare a truffare il venditore spedendo un reso senza il prodotto, chi trasporta potrebbe sottrarre il contenuto del pacco durante il tragitto dall’utente al venditore, oppure il pacco potrebbe essere stato aperto in magazzino.
Come fare un reso in sicurezza?
Come scongiurare la truffa del reso? Ecco i nostri consigli del Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Umbria Avv. Damiano Marinelli, per metterci a riparo dai tentativi di frode: in caso di reso di dispositivi elettronici è sempre bene annotare il numero di serie. Si tratta del codice identificativo ed è indicato sulla scatola del prodotto. Attraverso questo codice sarà possibile, nell’ipotesi in cui il nostro reso non arrivi a destinazione, bloccare il dispositivo sporgendo denuncia all’autorità. In questo modo chiunque rubi quell’oggetto non potrà comunque utilizzarlo.
La denuncia potrà essere poi allegata alla richiesta di rimborso per dimostrare la propria buona fede per imballare il pacco che si vuole restituire il consiglio è quello di utilizzare scatole integre e non rovinate, di sigillarle utilizzando uno scotch antieffrazione e fotografarle mentre sono su una bilancia un’assicurazione sulla spedizione potrebbe essere la soluzione migliore per evitare scocciature, specialmente nel caso oggetti di alto valore. In caso di furto si potrà infatti richiedere un rimborso pressoché totale. I costi della spedizione certo aumentano, ma per un maggiore sicurezza questa è un’ipotesi da tenere in considerazione.
Se hai necessità di aiuto, puoi scrivere agli esperti dell’Unione Nazionale Consumatori Umbria a info@consumatoriumbria.it
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