Economia

L’America si prende Northvolt: Lyten rileva l’ex speranza europea delle batterie

Sembrava destinata a diventare il simbolo dell’autonomia tecnologica europea, la risposta del Vecchio Continente ai giganti asiatici delle batterie per auto elettriche. E invece la svedese Northvolt, la più ambiziosa delle startup nate nel cuore della transizione industriale europea, cambia bandiera. A rilevarla è la californiana Lyten, startup specializzata nello sviluppo di tecnologie avanzate per batterie e materiali innovativi come il grafene tridimensionale. Con l’operazione, consolida il proprio posizionamento anche sul mercato europeo.

Il prezzo dell’acquisizione non è stato reso noto, ma viene descritto come «ampiamente scontato» rispetto a un valore iniziale degli asset stimato in circa 5 miliardi di dollari. A cedere non è solo un’azienda in crisi: è un pezzo della strategia industriale europea.

Northvolt era nata nel 2016 con ambizioni enormi: costruire una filiera di batterie green e made in Europe, facendo leva su investitori di primo piano come Volkswagen (che deteneva il 21% del capitale) e Goldman Sachs (19%). In pochi anni aveva raccolto oltre 10 miliardi di dollari tra capitale, debito e fondi pubblici. Ma tra ritardi produttivi, difficoltà nel garantire standard qualitativi elevati e uno scenario globale sempre più competitivo, l’azienda svedese ha dichiarato bancarotta nel marzo scorso, lasciando a piedi più di 6.000 dipendenti e un ordine da 50 miliardi cancellato dai grandi clienti automotive (tra cui Bmw, Volkswagen, Volvo e Audi).

Chi è Lyten, realtà in forte espansione

Fondata nel 2015 in un container a San Jose, Lyten è oggi una realtà in forte espansione che punta su batterie al litio-zolfo, considerate più sostenibili e fino a due terzi più economiche rispetto a quelle tradizionali litio-ione (Li-ion). Il vantaggio? Non richiedono materiali come nichel, manganese o cobalto, la cui filiera è dominata dalla Cina. Proprio Pechino, ad oggi, controlla il 70% della produzione globale di batterie per veicoli elettrici.

Lyten ha già ricevuto oltre 625 milioni di dollari da investitori come Stellantis, FedEx, Honeywell, Prime Movers Lab e il governo statunitense, che ha sostenuto anche il progetto di una gigafactory da oltre 1 miliardo a Reno, in Nevada. L’acquisizione di Northvolt si aggiunge a quelle recenti delle attività polacche e statunitensi della stessa ex-startup svedese.


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