Marche

l’allarme della banca, arrestati due giovani dopo un inseguimento


FANO Oltre 40 telefonate per costringerlo a rimanere in linea e pianificare la truffa, due arresti dopo un inseguimento in pieno centro a Fano. Tutto è iniziato sabato scorso quando un uomo di circa 60 anni, accuratamente scelto dai malviventi per la sua fragilità e disabilità, è stato chiamato al telefono di casa. Il truffatore si è spacciato per un maresciallo dei carabinieri della stazione di Marotta. 

Il copione collaudato

Il copione è ormai collaudato: «Suo figlio ha causato un incidente e ha investito alcuni pedoni. Per evitare il carcere servono 45mila euro come cauzione». L’uomo è andato in panico e ha sottolineato di non avere quella disponibilità, ma le trattative sono state fitte. Il maresciallo ha finto di passare la telefonata a un sedicente avvocato che si è accordato per il ritiro dell’automobile, bancomat e un orologio. Sarebbe passato il figlio del legale a ritirare i beni. E così è stato. Ma la morsa dei truffatori non si è affatto allentata perché i registi dell’operazione hanno tenuto continuamente al telefono la vittima per evitare che chiamasse il figlio o le forze dell’ordine. Una linea aperta con oltre 40 chiamate, anche di notte, per arrivare al lunedì mattina. Già, perché i truffatori hanno preteso che il 60enne, residente nella zona di Fenile, si recasse in banca a prelevare del contante. Alle 8 del lunedì il giovane truffatore si è presentato a casa e la vittima si è diretta in banca. Ma qui è scattato il protocollo sottoscritto dalla Prefettura con le banche e le Poste proprio lo scorso 16 gennaio. In pratica, alla vista di operazioni sospette, i dirigenti dell’istituto sono chiamati ad avvisare le forze dell’ordine. Poco dopo le 8,30 è arrivata una chiamata dalla banca al commissariato di Fano. L’operatore si era insospettito della richiesta di prelievo di 3.500 euro. I poliziotti hanno iniziato a incrociare i dati e sono subito andati a casa del 60enne. Qui hanno trovato la porta aperta e l’abitazione a soqquadro: erano spariti gioielli, televisione e altri oggetti. Gli investigatori hanno visionato le immagini di videosorveglianza della zona e hanno potuto verificare che l’auto rubata alla vittima era accompagnata da un altro mezzo. Così sono scattate le ricerche in città e l’auto dei malviventi è stata individuata nella zona di Rosciano. Da qui è partito un lungo inseguimento arrivato fino a via Roma dove i truffatori hanno tentato un’inversione e poi una disperata fuga a piedi. Sono stati raggiunti e dopo una resistenza (un poliziotto ha rimediato delle lesioni) i due sono stati arrestati per furto aggravato e indebito utilizzo di carta bancomat visto che i truffatori hanno prelevato un migliaio di euro

L’auto ritrovata ad Acerra

I due hanno poco più di 20 anni e sono campani, nonostante la giovane età sono noti agli inquirenti per truffe già compiute. Nelle prossime ore l’udienza di convalida dell’arresto. Gli oggetti rubati sono stati recuperati e l’auto del fanese è stata ritrovata ad Acerra, dove era già stata portata subito dopo il furto. Proprio lunedì mattina erano arrivate altre telefonate in commissariato di anziani che lamentavano di essere stati chiamati da truffatori. Ma sono stati fermati.




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