Economia

Lagarde: “I tassi continueranno a scendere”. Inflazione in calo per l’Istat ma è record del debito pubblico

MILANO – Il cammini di riduzione dei tassi di interesse della Bce proseguirà anche nel prossimo anno. Lo ha chiarito la presidente della Bce Christine Lagarde a Vilnius: “Se i dati continuano a confermare lo scenario di base, la direzione di viaggio è chiara e ci aspettiamo di abbassare i tassi d’interesse ulteriormente”, ha detto, aggiungendo che la posizione tenuta dalla Bce fino a prima del Consiglio direttivo di giovedì scorso, quando manteneva un orientamento restrittivo, “non riflette più l’evoluzione dello scenario mcroeconomico”.

L’Istat rivede al ribasso le stime sull’inflazione

I numeri macroeconomici in arrivo sembrano confermare questa lettura. Nel suo consueto aggiornamento a metà mese, l’Istat ha rivisto al ribasso le stime sull’inflazione a novembre, con i prezzi in dimunzione su base mensile e in aumento dell’1,3% base annua (dal +1,4% del dato preliminare). La risalita del tasso d’inflazione – spiega l’Istat – risente in primo luogo dell’accelerazione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +3,9% a +7,4%) e dell’attenuarsi della flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati (da -10,2% a -6,6%). Un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei Beni alimentari, sia non lavorati (da +3,4% a +3,8%) sia lavorati (da +1,7% a +1,9%), dei Servizi relativi ai tra-sporti (da +3,0% a +3,5%), dei Beni non durevoli (da +0,9% a +1,4%) e, in misura minore, di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,3% a +2,5%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +1,0% a +1,2%).

Bankitalia, nuovo record debito pubblico

Intanto sempre sulla sponda italiana il nostro debito pubblico a ottobre è aumentato di 19,9 miliardi di euro rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.981,3 miliardi, un nuovo massimo storico ormai a un soffio dai 3.000 miliardi. L’incremento del debito – ha spiegato via Nazionale – riflette 17,5 miliardi di fabbisogno delle amministrazioni pubbliche e una crescita delle disponibilità liquide del Tesoro di 2,7 miliardi. Aumenta di 19,8 miliardi il debito dello Stato, e di appena 0,1 miliardi quello delle amministrazioni locali.


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