“L’Afd salverà Berlino”. Così Musk si candida a re della destra globale
La Germania è «stanca» e ha bisogno di «una tazza di caffè forte», non è il malato d’Europa. A gennaio scorso, era questa la diagnosi dell’allora ministro delle Finanze Christian Lindner che, quasi un anno dopo, si è rivelata errata.
La locomotiva europea è a rischio di deragliamento, chiuderà il 2024 in recessione dello 0,2% e frena la ripresa del continente. Il modello economico tedesco è in profonda crisi, così come quello politico-culturale. Le cause sono certamente congiunturali, ma soprattutto strutturali come la carenza di investimenti per eccesso di burocrazia e regolamentazione.
Oltre gli stereotipi dell’efficienza prussiana, la Germania è, infatti, un super-Stato dove la macchina burocratica può essere definita borbonica per la sua complessità. Tanto i cittadini quanto le imprese lamentano il gravame di tasse elevate, pratiche e procedure.
In una Germania in crisi, trova quindi ascolto il grido «Afuera!» del presidente argentino Javier Milei, inno libertario alla deregolamentazione. A raccogliere lo slogan è, in particolare, il partito di estrema destra Afd che, nella parte del suo programma per le elezioni anticipate del 23 febbraio dedicata all’economia, pone al centro tagli alle tasse, massiccia riduzione del ruolo dello Stato, ritorno al nucleare e ripresa delle importazioni di gas dalla Russia. Sul piano politico, la seconda forza tedesca che nei sondaggi è intorno al 20% punta su espulsioni in massa degli immigrati regolari, uscita della Germania dall’Ue se non verrà ristrutturata in una «Comunità economica e di interessi», abbandono dell’euro. Piani sommersi dalle critiche, anche per la vicinanza di Afd a Russia, Cina ed eversione neonazista, ma che hanno trovato un importante sostenitore in Elon Musk.
«Soltanto» il partito di estrema destra all’opposizione al Bundestag «può salvare la Germania», ha scritto il proprietario di X sulla stessa piattaforma. Poche ma incisive parole, che hanno scatenato un’ondata di indignazione.
Molti hanno accusato l’imprenditore, che nella prossima amministrazione Trump potrebbe essere a capo del Dipartimento per l’efficienza del governo, di ingerenza nella campagna elettorale in corso in Germania. Copresidente di Afd con Tino Chrupalla e candidata del partito a cancelliera, Alice Weidel ha invece ringraziato il miliardario: «Hai perfettamente ragione, grazie per il tuo messaggio. Alternativa per la Germania è l’unica alternativa per il nostro Paese, la nostra ultima possibilità».
A circa due mesi al voto per il rinnovo del Bundestag, la stima tra i due potrebbe divenire più concreta. Il messaggio di Musk pare preannunciare una donazione ad Afd da parte del proprietario di Tesla che ha già finanziato Reform UK, il partito della destra populista guidato da Nigel Farage nel Regno Unito, con 100 milioni di dollari.
Per The Telegraph, è «la più grande donazione nella storia della politica
britannica». Forte dell’intimità con Donald Trump e dell’amicizia con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Musk potrebbe sorprendere di nuovo come «federatore» delle destre mondiali, rivoluzionando la politica oltre all’economia.
Source link