Cultura

Lael Neale – Live @ Trenta Formiche (Roma, 18/11/2025)

Credit: Paul Hudson from United Kingdom, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Lael Neale è nata in Virginia, ma abita ormai da tempo a Los Angeles: la songwriter ststunitense ha pubblicato finora quattro LP (di cui tre per la prestigiosa Sub Pop Records) e il suo più recente, “Altogether Stranger“, uscito a maggio proprio per la label di Seattle, è nato proprio nella città californiana – dove ha fatto ritorno dopo aver passato il periodo della pandemia insieme alla sua famiglia in Virginia – godendo della tranquillità delle prime ore del mattino.

Insieme a lei ancora una volta c’è il produttore Guy Blakeslee, che è presente anche stasera e, oltre a suonare insieme a lei, si occupa anche di aprire il concerto.

Quella di oggi è la prima delle sue tre date italiane (domani sarà all’Arci Bellezza di Milano e giovedì 20 allo Spazio 211 di Torino) e la vede ritornare nel nostro paese dopo il passaggio all’Handmade Festival di Guastalla (RE) nel mese di giugno.

Come dicevamo poco fa, formazione a due con Lael all’Omnichord e in alcuni momenti allla chitarra, mentre Guy si divide tra la sei corde e la tastiera.

Sono passate da poco le undici e cinque, quando i due statunitensi salgono sul palco del locale romano davanti a un pubblico molto attento.

Sebbene il tour sia a supporto di “Altogether Stranger”, la setlist della Neale è comunque ben divisa tra i suoi ultimi tre album e ci permette di ascoltare dal vivo numerose perle della sua carriera.

Dopo qualche piccolo problema tecnico iniziale con la chitarra di Blakeslee, prontamente risolto, è “Sliding Doors & Warm Summer Roses” da “Acquainted With Night” (2021) ad aprire i giochi e a introdurci verso il suo mondo unico e fatato creato con quel magico suono che solo l’Omnichord sa dare a cui si aggiunge qualche schitarrata.

Subito dopo “I Am The River” accelera il ritmo: mentre la batteria, spesso utilizzata durante il concerto e ovviamente preregistrata, spinge sull’acceleratore, la sei corde si fa più vibrante donando al brano un tono dancey e mettendo una irrefrenabile voglia di ballare, mentre si possono godere ottime melodie e un velo pop molto piacevole.

E’ poi la volta di “All Good Things Will Come To Pass”, primo estratto stasera da “Altogether Stranger”, in cui la Neale passa alla chitarra e Blakeslee si occupa della tastiera, disegnando atmosfere dai sapori cinematografici, senza dimenticare sensazioni melodiche di valore.

Subito dopo “Tell Me How To Be Here” mette in luce la sempre splendida e suadente voce di Lael e, mentre la sei corde si fa più pesante, le scampanellanti tastiere creano panorami angelici e ultraterreni: le sensazioni sono indescrivibili e sembra quasi di perdere ogni cognizione spazio-temporale.

Il nuovissimo singolo “Some Bright Morning”, uscito a settembre e non legato ad altre release più corpose, è invece più determinato e rock con chitarra e batteria che continuano a spingere con intensità, ma senza dimenticare una voglia poppy che la rende una pura gioia da ascoltare dal vivo.

“Down On The Freeway” è rumorosa e veloce e, se da una parte non nasconde un tocco dreamy, dall’altra la sua frenesia la rende sorprendentemente ipnotica.

Ci pensa poi “Return To Me Now” da “Star Eaters Delight” (2023) a chiudere la serata con assoluta dolcezza e con tanta delicatezza, ma allo stesso tempo la sei corde di Lael è libera di aggiungere un tocco di aggressività a quei suoi morbidi vocals.

Un’esperienza davvero molto bella stasera al Trenta Formiche di Roma: la Neale ci ha regalato una cinquantina di minuti di grande valore, portandoci su territori celestiali e incantandoci con la sua incredibile voce, un talento che davvero pochi hanno.


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