L’addio al cardinale Menichelli. A San Severino è lutto cittadino, oggi i funerali al santuario della Madonna dei Lumi. Bus navetta dal piazzale del Commercio
SAN SEVERINO – È il giorno dell’addio. San Severino si stringe attorno al “suo” cardinale, don Edoardo Menichelli, nel dolore di una perdita che segna profondamente l’intera città. Il santuario della Madonna dei Lumi accoglierà oggi alle 10 l’ultimo saluto al porporato, scomparso lunedì mattina all’età di 86 anni, proprio in quel luogo che negli ultimi anni era diventato la propria casa dopo che il terremoto del 2016 aveva reso inagibile la sua abitazione.
La vicinanza
Il sindaco Rosa Piermattei ha proclamato il lutto cittadino per l’intera giornata. Le bandiere degli edifici comunali sventoleranno a mezz’asta, e tutta la città è invitata a fermarsi, a raccogliersi nel ricordo di un uomo che ha saputo incarnare i valori più alti della fede e dell’umanità. Anche Ancona, la città dove don Edoardo ha esercitato il suo ministero episcopale più lungo e intenso, ha proclamato il lutto cittadino. Le esequie saranno presiedute da monsignor Nazzareno Marconi, presidente della Conferenza episcopale marchigiana e vescovo di Macerata. Poi il feretro lascerà San Severino, diretto verso Ancona, dove il cardinale aveva chiesto di essere sepolto. Nella cripta delle Lacrime della cattedrale di San Ciriaco troverà la sua dimora eterna, secondo le sue volontà testamentarie, lì dove aveva guidato per tredici anni la diocesi di Ancona-Osimo, dal 2004 al 2017. Nel pomeriggio, alle 17, la salma sarà accolta nel Duomo di Ancona. Mezz’ora dopo, alle 17.30, monsignor Angelo Spina celebrerà la messa di suffragio, prima della deposizione nella cripta.
L’organizzazione
Per chi vorrà partecipare alle esequie a San Severino, il Comune ha organizzato un servizio di navette gratuite dal piazzale del Commercio. Lunedì e ieri la camera ardente allestita nel Santuario della Madonna dei Lumi ha visto sfilare centinaia di persone, che hanno voluto dare l’ultimo saluto a don Edoardo, portando con sé il ricordo di un sorriso, di una parola, di un gesto che aveva segnato le loro vite. Monsignor Angelo Spina, che gli è succeduto alla guida della diocesi di Ancona-Osimo, non nasconde il dolore: «Mi unisce a lui una lunga amicizia e una profonda stima per la luminosa testimonianza di pastore che ha offerto all’arcidiocesi. E da allora si è creata un’amicizia che mi ha accompagnato in tutti questi anni. Devo a lui l’aiuto e l’introduzione nel conoscere questa bellezza che sono le diocesi marchigiane». Anche monsignor Francesco Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, ha voluto ricordare il coraggio: «Ha affrontato l’infermità e le pesanti terapie combattendo coraggiosamente, lasciando trasparire lo spirito indomito che caratterizzava il suo temperamento e il desiderio di vivere con fiducia incrollabile la sua consacrazione al Signore fino alla fine».
La testimonianza
Il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi confessa: «Sapevamo da tempo che stava male, ma la velocità di questa notizia ci ha preso alla sprovvista». Sandro Parcaroli, presidente della Provincia, ha ricordato la tenacia del cardinale: «La comunità perde un pastore tenace che ha lottato fino all’ultimo, anche contro la malattia che da tempo lo aveva colpito. Mi stringo intorno al dolore della sua famiglia, dei fedeli e di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo». Marco Fioravanti, presidente Anci Marche, ha voluto sottolineare come don Edoardo abbia saputo coniugare fede e impegno civile: «La sua vita, segnata da umiltà, disponibilità e profondo amore per il prossimo, ha rappresentato un costante esempio di dedizione al bene comune e di vicinanza alle persone, in particolare nei momenti di difficoltà».