Lacrime, palloncini bianchi, il messaggio del Papa. L’ultimo saluto per Giulia e Gianni
Prospero Prosperi era un educatore. Ha trasmesso a generazioni di ragazzi valdarnesi l’amore per lo sport, per la vita, la resilienza che serve per superare i momenti difficili, anche quelli in cui sembra non ci sia più luce davanti. Invece una speranza, in fondo al tunnel, c’è sempre.
E’ nel parcheggio a lui intitolato che si sono svolti stamani i funerali di Gianni Trappolini, 56 anni, e Giulia Santoni, 23, i due operatori della Misericordia morti lunedì scorso, 4 agosto, in un tragico incidente sull’A1, investiti da un tir mentre si trovavano a bordo dell’ambulanza insieme a Franco Lovari, 75 anni, un paziente che avevano accompagnato al San Donato di Arezzo per alcuni controlli. Lo slargo di asfalto si è trasformato per un giorno in un grande sagrato all’aperto, riempito da centinaia di persone con l’anima ferita.
Le fronti delle persone erano madide di sudore sotto il sole implacabile, senza un refolo di vento a smorzare la calura. Ombrellini qua e là tra la folla, a proteggere dal caldo e anche a schermare la commozione. Le bare disposte al centro, davanti all’altare allestito per la celebrazione officiata dal vescovo Andrea Migliavacca. Dal Vaticano un messaggio di cordoglio firmata da Papa Leone XIV: “In tale momento di particolare dolore, il Sommo Pontefice implora il conforto della fede per i congiunti invocando al Signore pronta guarigione per i feriti. Di cuore invia la paterna benedizione apostolica perno di consolazione e di sicura speranza”.
Sul feretro bianco di Giulia, due pupazzi di stoffa a ricordarne il carattere giocoso, la voglia di vivere, un’età in cui non dovrebbe esserci spazio per un dramma così. Su quello di Gianni, la divisa gialla e celeste indossata mille volte con passione, forza d’animo, fino all’ultimo giorno.
Intorno all’area della cerimonia, una corona silenziosa di ambulanze. Mezzi provenienti da ogni angolo della Toscana, con i lampeggianti spenti ma carichi di significato. Stavano lì per garantire assistenza in caso di necessità, ma soprattutto come segno di fratellanza e rispetto verso due colleghi che, fino all’ultimo, hanno incarnato lo spirito di servizio.
Le Misericordie, in divisa, erano presenti in forze. Tanti volontari hanno percorso decine di chilometri per stringersi attorno alle famiglie e ai confratelli di Terranuova. Tra le autorità, il governatore nazionale Domenico Giani, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, la viceministra del lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci. Nell’omelia, il vescovo ha ricordato “la generosità delle esistenze di Gianni e Giulia, la loro vita di bene, di solidarietà con chi soffre ed è nel bisogno, una vita carica e capace di piena umanità e con una cordialità e solidarietà che unisce, crea legami”.
Tristezza, cordoglio, riconoscenza per chi ha dato la vita alla comunità, ma anche un sussulto di rabbia per il tragico incidente sull’A1. “E’ giunta l’ora che su ogni mezzo pesante venga installato il sistema di frenata automatica – ha detto il sindaco Sergio Chienni con la voce rotta dall’emozione. Quel tratto di autostrada è pericoloso, lo sanno tutti. Non è più rinviabile un’ordinanza che imponga il divieto di sorpasso agli autoarticolati da Orte fino a Valdarno. Altrimenti il sacrificio dei nostri concittadini sarà stato vano”.
Alla fine della funzione, il silenzio è stato rotto dalle note di “Ci sono anch’io” degli 883 e poi “Canzone” di Vasco Rossi, con decine di palloncini bianchi liberati in aria. Un saluto lungo, vibrante, che ha attraversato il parcheggio e il paese intero, con le bare portate via a braccia dai colleghi di Giulia e Gianni, in un’afosa mattina d’estate che ha unito con un filo sottile Terranuova a Campogialli, dove nel pomeriggio si sono svolti i funerali di Franco Lovari. Le esequie sono state celebrate dal correttore nazionale delle Misericordie d’Italia, Franco Agostinelli.
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