L’accusa di Urzì: “Salvadori si dimette mentre la sinistra tace su maglietta Br” – Cronaca
BOLZANO. “Il consigliere comunale Salvadori si è dimesso. Di lui non può rimanere agli atti solo un enorme scivolone di cui si è inutilmente ripetutamente scusato, con profonda ed autentica sincerità come ho potuto appurare personalmente attraverso il travaglio dell’uomo, del padre, del marito, prima che del politico. E all’uomo Salvadori, al netto del suo drammatico errore che gli abbiamo severamente rimproverato, va riconosciuto il valore etico di tante sue battaglie. Non tutte da tutti condivise ma sempre condotte con quella onestà intellettuale e quel rigore morale che distinguono ancora la politica delle idee così profondamente diversa da quella degli interessi. E Salvadori non ha mai inseguito un solo interesse personale, sempre e solo quello della sua comunità. Sino all’atto estremo delle sue dimissioni nell’esclusivo interesse della serenità di governo della sua città”.
Lo ha dichiarato Alessandro Urzì, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia del Trentino Alto Adige. “Ora la Sinistra che solo in queste stesse ore tace profondamente sulle magliette che ritraggono l’omicidio Moro e la rivendicazione delle Brigate rosse indossate dalla presidente del consiglio studentesco della Università di Trento, può esibire con riso sguaiato il suo tragico trofeo a Bolzano. Sullo schiaffo dato da una loro compagna alle vittime del terrorismo brigatista tace invece l’Anpi, tacciono i partiti della sinistra, il Pd, i Verdi, tutte le prefiche isteriche sempre pronte a sfilare ai funerali degli altri. I due pesi e due misure della sinistra. Una costante oscena”, ha proseguito Urzì. “Grazie a Diego per avere tolto dal tavolo una polemica volgare nell’esclusiva interesse della città di Bolzano. Grazie al sindaco per la comprensione umana con cui ha sempre seguito l’intera vicenda. Esercitando il suo ruolo di garanzia che non gli fatto perdere il senso dell’umanità, anzi lo ha rafforzato. Al contrario della sinistra imbruttita che ora non avrà più alibi per evitare di riconoscere i suoi fallimenti. Anche umani”, conclude il deputato.