la vita (e il lavoro) di Mermaid Elle
Sicuramente “La Sirenetta” è rimasta nella memoria collettiva. Il personaggio ideato dalla penna di Hans Christian Andersen nel 1836 e reso celebre dalla trasposizione cinematografica targata Disney, ha affascinato da anni grandi e piccini. Dalla fantasia alla realtà. Una sirena, in carne ed ossa, a quanto pare esiste e si chiama Mermaid Elle, vero nome Elle Jimenez. A People ha raccontato la sua vita che poi è anche il sul lavoro.
Jimenez ha dichiarato che lavorare come sirena per 10 anni è stato “fisicamente estenuante” per il suo corpo e che nuotare con la coda da sirena, “non è per i deboli di cuore”. Jimenez spera che Mermaid Elle possa insegnare ai bambini a essere “guardiani” dell’Oceano. Giocare a fare le sirene “era il modo perfetto per passare un’ora in piscina da bambina”, ma per Mermaid Elle oggi è un lavoro duro.
Jimenez, 35 anni, ha costruito la sua carriera come ballerina professionista e insegnante di danza prima di avviare una propria agenzia di intrattenimento a Miami, specializzata in feste a tema principesse. La svolta nella sua vita professionale è arrivata quando un cliente le ha richiesto qualcosa di inedito: una sirena per un evento. “All’epoca non era un servizio comune né popolare, e la mia prima reazione è stata: ‘Non so nuotare. Assolutamente no‘”, confessa.
Nonostante avesse promesso di trovare un’artista sirena, le ricerche si rivelarono infruttuose. “A quel punto mi sono detta: evidentemente dovrò imparare a nuotare”, racconta. Si è dedicata con determinazione all’apprendimento del nuoto, arrivando persino a conseguire un brevetto da sub. Ma per Jimenez interpretare semplicemente una sirena non era sufficiente: ed è stato così che ha creato il personaggio di Mermaid Elle.
“Ho fatto la mia prima esibizione, poi ne ho ottenuta un’altra, poi ho iniziato a ricevere ingaggi, e alla fine venivo ingaggiata ogni fine settimana, e questo ha preso il sopravvento sulla mia vita – racconta .Dico sempre che essere una sirena mi ha scelta. Mi è caduta addosso. Ero entusiasta di fare qualcosa di diverso e il mio addestramento subacqueo mia ha dato una nuova prospettiva sull’Oceano, che ha davvero bisogno di una voce“.
Poi racconta nel dettaglio che “le code sono impegnative. La maggior parte delle code sono molto pesanti. Parliamo di 9-18 chili, quindi richiede sicuramente molto allenamento”.
L’addestramento in apnea l’ha aiutata a capire la sua densità naturale e come usare la coda a suo vantaggio per rimanere sott’acqua. “Non è per i deboli di cuore e non è per principianti. Ci ho messo molto tempo per arrivare a un punto in cui mi sentivo davvero a mio agio e potevo vivere in acqua, potevo rimanere sott’acqua per più di tre minuti, e ora è un posto davvero molto tranquillo per me”.
L’aspetto fisico del lavoro, dice, è di gran lunga il più impegnativo. “Sono sempre dolorante e piena di lividi, non riesco a smettere di allenarmi in apnea perché se smetto di allenarmi, il mio corpo torna alla normalità. Indosso parrucche per le esibizioni, applico trucco waterproof per mantenere il mio viso da sirena luminoso, devo proteggere i capelli e il corpo dal sole, dal sale e da altre sostanze chimiche presenti nell’acqua”.
E ancora: “Bisogna avere la schiena molto fluida. Faccio molto yoga. Cerco di prendermi cura di me stessa al meglio, perché altrimenti non sarei in grado di continuare. Molte persone hanno questa piccola illusione che io sia una vera sirena. Non è vero, sono una sirena performer. C’è una persona vera dietro questo personaggio che si impegna tantissimo, quindi non voglio dimenticarmene”.
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