Umbria

la visione per il Trasimeno alla Biennale di Architettura di Venezia


Si chiama “Il mare degli Umbri. Terrae Aquae Peninsulae”, è ambientato al lago Trasimeno ed è arrivato alla Mostra internazionale di architettura di Venezia 2025. Il progetto – firmato dal professor Paolo Belardi e dall’architetto Alessandro Moriconi, elaborato nell’ambito dell’attività di ricerca dell’insegnamento “Architettura e Composizione 4” del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Ingegneria edile-Architettura attivato nel Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia – è stato selezionato dall’architetto Guendalina Salimei, curatrice del Padiglione Italia alla Biennale Architettura, sulla base di “Terrae Aquae. L’Intelligenza del Mare”, call for visions and projects con l’obiettivo di “garantire un dialogo più equilibrato tra terra e mare mediante una gestione sostenibile oltre che mediante una valorizzazione ambientale e culturale delle aree costiere e portuali italiane”. Ora “Il mare degli Umbri” è esposto nelle Tese delle Vergini dell’Arsenale con una tavola grafica titolata “Genealogia di un pontile” e un video titolato “Il mare degli Umbri”.

“Il mare degli Umbri. Terrae Aquae Peninsulae” 

Il progetto “Il mare degli Umbri. Terrae Aquae Peninsulae”, spiegano Belardi e Moriconi, “è ambientato nel lago Trasimeno, che come noto, nonostante la sua natura laminare e la conseguente variabilità del suo livello idrico, rappresenta da sempre “il mare degli Umbri”. Il progetto “prende le mosse dalla considerazione che, mentre fino alla prima metà del XX secolo la possibilità di balneazione era consentita dalla realizzazione di lunghi pontili che traslavano il limite terra-acqua verso l’interno del lago senza depauperare l’assetto naturalistico spontaneo”. 

Nella seconda metà del XX secolo, argomentano i due firmatari della ‘visione’, le coste del lago “hanno subito un dragaggio indiscriminato della fascia umida che ha cancellato le canne palustri, restituendo darsene per l’ormeggio delle imbarcazioni e stabilimenti balneari caratterizzati da improbabili spiagge sabbiose colonizzate da schiere altrettanto improbabili di ombrelloni e pedalò”.

E ancora: “Prefiggendosi l’obiettivo di restaurare l’assetto naturalistico spontaneo del lago Trasimeno senza mortificare l’identità territoriale e senza negare né l’aspirazione nautica né l’aspirazione balneare”, la proposta progettuale – presentata in mostra con una tavola grafica titolata “Genealogia di un pontile” e un video titolato “Il mare degli Umbri” –  è fondata su “un masterplan articolato in tre azioni sinergiche: completamento delle piste ciclabili già presenti per consentire il periplo sostenibile del lago; eliminazione delle spiagge sabbiose per restaurare l’habitat lacustre spontaneo; trasformazione dei pontili in vere e proprie penisole artificiali volte a consentire sia la possibilità di ormeggio sia la possibilità di balneazione convivendo pacificamente con l’ecosistema lacustre”. I materiali previsti “sono tradizionali, perché sono quelli tipici dell’artigianato locale ovvero legno di castagno, canne lacustri e rete da pesca, mentre il ruolo dei pontili è fortemente innovativo, tanto da promuovere il lago Trasimeno da ‘mare degli Umbri’ a ‘mare per gli Umbri'”.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »