La vera essenza del Cenacolo
L’enciclopedia Treccani definisce il cenacolo come il «luogo dove si radunano letterati e artisti o un gruppo di intellettuali o di artisti che seguono un medesimo indirizzo estetico, spesso con un proprio capo accettato e ammirato come maestro» ed è proprio questo l’intento dell’organizzatore dei cenacoli più famosi d’Italia, Arturo Artom che ha riunito 24 persone intorno a un tavolo per dar vita al suo celebre Cenacolo, giunto alla 422 edizione, questa volta in onore di Sua Eccellenza il Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia.
Presenti alla serata un parterre de roi a rappresentare alcune delle anime della città meneghina. Dalla cultura all’economia, dalla filantropia alla moda, dal teatro al cinema, dalla musica all’università passando per la medicina e l’impegno verso il pubblico. Oltre al prefetto erano infatti presenti Claudia Colla, rappresentante della Commissione europea a Milano e nel Nord Italia, il finanziere e mecenate Francesco Micheli, autore del formidable memoir Il capitalista riluttante. Confessioni dal cuore del potere, Paolo Besana, direttore della comunicazione del Teatro alla Scala, Lanfranco Li Cauli, direttore generale del Piccolo Teatro, Melania Rizzoli, politico, medico e membro del Cda della Scala, Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi, l’attrice e modella Gaia Bertani Amaral con il regista Rocco Ricciardulli, Gianluca Bauzano, firma di punta del Corriere della Sera, il medico e grande ricercatore Silvio Garattini, Daniela Javarone, presidente degli Amici della Lirica, l’icona della comicità italiana Massimo Boldi, Elisa Crotti, Amministratore Delegato di Bcg, Maria Cristina Giacomelli, la giornalista Rai Daniela Cuzzolin Oberosler, Alessandra Repini, scrittrice e moglie di Arturo Artom.
Quest’ultimo ancora una volta ha saputo creare una energia creativa unica nel suo genere grazie allo scambio di ogni singolo ospite verso gli altri delle proprie esperienze e del proprio settore e lavoro. Tema principale la Milano contemporanea e quella del futuro, iniziando dalle prossime Olimpiadi invernali che vedranno non solo la città, ma tutta la Lombardia e non solo coinvolte al massimo del loro impegno per garantirne il miglior svolgimento.
Proprio per questo il S.E. il prefetto ha tenuto a sottolineare il costante lavoro, quotidiano e incessante, di tutti i protagonisti che garantiscono non solo lo svolgimento dei grandi eventi ma della vita quotidiana di una città e della regione. Quello emerso è il racconto di una città sempre più inclusiva che da sempre ha la tendenza ad accogliere le eccellenze che vengono a portare il meglio del loro lavoro e della loro capacità produttiva, intellettuale e creativa in una città che continua ad avere la tendenza a crearsi l’aspetto di una grande metropoli europea senza dimenticare le radici che la contraddistinguono dal punto di vista storico, culturale e del «saper fare» alla milanese, sinonimo di eleganza e eccellenza.
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