La vecchia stazione ferroviaria di Trento vive di nuovo al Museo Caproni – Cronaca
TRENTO. Far nascere a Trento un Polo Museale dedicato al Mondo dei trasporti, tema che oggi trova spazio in vari ambiti della città: dal Museo Caproni al “TTrAM” ospitato la sede di Trentino trasporti sino al polo modellistico che fa riferimento a GFF Pocher. È l’idea emersa durante la presentazione del grande diorama dedicato dal Maestro Modellista Diego Baldo, storico socio del Gruppo Gff Pocher di Trento, alla storica stazione della Trento Malè Torre Verde ospitata nell’attuale Piazza Silvio Pellico e da ieri, 13 dicembre, esposto sino al 30 marzo al Museo Caproni.
A lanciare l’idea con differenti sfumature sono stati il padrone di casa Giuseppe Ferrandi (direttore Fondazione Museo Storico del Trentino), l’assessore comunale Ezio Facchin e Claudio Geat (Presidente GFF Pocher) alla presenza di un nutrito gruppo di appassionati. Tra l’altro è stato enfatizzato il grande valore operativo, progettuale e di conoscenza del mondo ferroviario del Gruppo Pocher, realtà di che ben si inserisce nel contesto dell’anno che ha visto Trento capitale europea del volontariato.
Per realizzare questo il piccolo capolavoro – definizione non esagerata se si considera nel diorama trovano posto persino un carretto di gelati degli anni Trenta e la bandierina in rame posta a metà Ottocento sulla sommità di Torre Verde, perfettamente riprodotti – sono serviti oltre due anni tra le ricerche storiche fatte con la collaborazione di Mario Forni ed Emiliano Voltolini, e la realizzazione puntigliosa degli edifici e persino dei modellini di vetture che allora circolavano su Via Manzoni, Torre Verde, Piazza Sanzio, Via Romagnosi, Via Petrarca e via Gazzoletti, con sensi di marcia differenti a quelli attuali.
Il lavoro di Diego Baldo mostra uno spaccato storico della Trento dei decenni tra gli anni ‘30 e ’60 in scala 1:87, la classica del mondo fermodellistico. Mostra la storica stazione Torre Verde – Piazza Silvio Pellico con le sue pertinenze, gli edifici circostanti e la tranvia che collegava Trento a Malè. La piccola esposizione è arricchita da foto d’epoca e da cenni storici sotto il titolo Treni, tram e aerei, mezzi di trasporto accomunati da uno scopo: unire e avvicinare le persone. Un prezioso lavoro curato da Lorenzo Gardumi e Federica Lavagna del Museo Caproni, che ha consentito di dare vita a questa interessante esposizione.
Punto focale è la stazione di Torre Verde i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1907 per concludersi nel 1909 quando il 12 ottobre iniziò il servizio regolare lungo l’intera linea, poco meno di 60 Km. Il progetto di costruire una tranvia a scartamento ridotto e trazione elettrica da Trento a Malé, in Val di Sole, venne approvato nel 1905. Tra l’altro si pensò anche di concentrante qui l’arrivo anche della Tranvia della val di Fiemme e l’ipotizzato collegamento con Tione. La stazione di partenza di Trento fu chiamata Trento – Trient Torre Verde per la vicinanza con l’omonima torre in passato lambita dal fiume Adige.
Venne costruita nello spazio collocato a fianco del canale di scolo fra le vie Gazzoletti e Romagnosi, il più vicino possibile al cuore della città, per facilitare al massimo i viaggiatori. Nel 1910 davanti l’ingresso della stazione furono costruiti due edifici e si creò una piccola piazza, poi intitolata a Silvio Pellico a fine della prima guerra mondiale. Nei decenni successivi l’area cambiò: venne coperto il canale di scolo ed all’inizio degli anni ‘50 sorsero due edifici degli Enti nazionali O.N.M.I ed E.N.P.A.S. La vita della stazione continuò regolarmente fino al 12 agosto 1964.
Dopo 55 anni di onorato servizio venne chiusa e la partenza arretrata nell’area di fronte alla Caserma dei Vigili del Fuoco in Piazza Centa: i suoi tre attraversamenti stradali, due proprio in Piazza Centa e uno in via Romagnosi, interferivano con la nascente motorizzazione di massa iniziata a metà degli anni 50. Oggi è ubicata a fianco di quella FS. L’evento gode del patrocinio della Federazione Italiana Modellisti Ferroviari e Amici della Ferrovia (FIMF).