La Valtenèsi, terra di rosè che tengono testa alla Provenza e agli Champagne
“Il mio rosè meglio dei migliori champagne”. Non lo dice, ma lo dicono i suoi vini. Mattia Vezzola, uno degli enologi italiani più famosi al mondo, per quaranta anni ha creato i prestigiosi Franciacorta Bellavista, della famiglia di Vittorio Moretti, brand che è riuscito a portare le bollicine italiane a competere con quelle delle migliori maison francesi. Ma il suo cuore e le sue radici sono rimasti a Moniga del Garda, nella Valtènesi Doc, tra quelle vigne dove fin da piccolo lo portava il padre Bruno. Le tenute di Costaripa, l’azienda di famiglia, sono cresciute nel corso del tempo di estensione e, soprattutto, di fama e riconoscimenti. A partire da una delle tipologie più nobili e rappresentative del Lago di Garda, il Rosé Valtènesi di cui ha saputo reinterpretare il profilo sensoriale, rendendolo unico e contemporaneo.
Come è successo con Bellavista e Berlucchi in Franciacorta, e ancora prima con il Ferrari per il Trento Doc, anche per la Valtènesi è una realtà di punta come Costaripa a far da traino alla creazione di un brand di territorio. Le sue etichette parlano un nuovo linguaggio nel mondo dei rosati, sdoganando il concetto che debbano essere freschi e di facile beva, “i vini dell’estate”. “I nostri rosè vanno esattamente a sfatare questo mito e per questo, possono e devono essere riconosciuti al pari dei più rinomati vini bianchi. Dal RosaMara al PalmArgentina che hanno una longevità di almeno 2-4 anni, fino al Molmenti che trova la sua migliore espressione in, addirittura, 10-15 anni: le nostre etichette rosé sono il frutto di lunghi studi e, soprattutto, di una forte intraprendenza”. La Valtènesi ha contribuito a far salire il valore dei vigneti nella zona del Bresciano, tra le più dinamiche secondo le rilevazioni Crea.
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