La Treccani celebra Rino Gaetano: “Un’autentica star della musica leggera italiana”
L’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani rende omaggio a Rino Gaetano, inserendo la sua figura nell’Enciclopedia della Musica Contemporanea, diretta da Ernesto Assante e Sandro Cappelletto, in uscita a settembre. Nato a Crotone il 29 ottobre 1950, ma artisticamente cresciuto a Roma, Salvatore Antonio Gaetano, per tutti Rino, è ricordato come un cantautore autodidatta capace di fondere ironia, sperimentazione musicale e teatralità, fino a diventare – come sottolinea la Treccani – “un’autentica star della musica leggera italiana”.
Considerato l’erede di Fred Buscaglione e definito da Pier Paolo Pasolini il primo “cantautore proletario”, Rino si impose nel 1975 con il singolo Ma il cielo è sempre più blu. Negli anni successivi seguirono Mio fratello è figlio unico e l’album Aida, opere in cui emerse il suo stile inconfondibile, fatto di nonsense solo in apparenza incomprensibile e capace di dissacrare istituzioni, politica, religione e giornalismo. Nel 1978 partecipò al Festival di Sanremo con Gianna, classificandosi terzo e vendendo oltre 600mila copie. In realtà, la sua intenzione era portare sul palco Nuntereggae più, brano dal forte contenuto satirico che conteneva un elenco di nomi di politici e personaggi pubblici “di cui non ne poteva più”.
Figura eccentrica e visionaria, spesso liquidata frettolosamente come autore di “canzoncine ironiche”, trovò però estimatori di peso come Enzo Siciliano, Gino Paoli e Antonello Venditti, che ne riconobbero la genialità e l’eredità culturale. Con l’album Nuntereggae più Rino raggiunse la consacrazione definitiva, diventando la voce di un’intera generazione capace di denunciare le contraddizioni sociali e politiche con leggerezza, sarcasmo e senza mai cadere nella retorica. La sua scomparsa prematura, il 2 giugno 1981 a Roma in un incidente stradale, non ne ha fermato il mito. Dopo un periodo di oblio, dagli anni Duemila la figura di Rino Gaetano è tornata a risplendere, affermandosi come una delle voci più libere e inconfondibili della musica italiana, capace di raccontare con poesia e ironia la complessità del nostro Paese.
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