Trentino Alto Adige/Suedtirol

«La Svp si è presa tutto: italiani deboli e lobby forti» – Merano



MERANO. Italiani “compressi” nelle loro competenze e Svp “pigliatutto”: questa è in sostanza l’analisi sulla nuova giunta di Madeleine Rohrer, consigliera provinciale dei Verdi ed ex assessora a Merano. Che poi va più a fondo nel suo articolato ragionamento politico.

Gli italiani ci hanno perso?

Sì, parecchio. Le deleghe degli assessori del gruppo linguistico italiano sono state fortemente ridimensionate sia in termini di budget nel bilancio comunale, sia per quanto concerne la possibilità di esposizione mediatica, di rappresentanza e di contatto con la cittadinanza.

Per esempio?

Mentre il Pd con il sindaco Rösch era anche responsabile per strade e infrastrutture e quindi, ad ogni cantiere concluso, c’era l’occasione di una presentazione dell’operato alla stampa e, di conseguenza, la possibilità di pubblicizzare il lavoro fatto, adesso con la sindaca Zeller, al Pd sono rimaste le “briciole” (non ovviamente in termini di rilevanza amministrativa ma politica), come l’anagrafe e l’innovazione. È venuta meno anche la rappresentatività: il Pd, con due consiglieri, in giunta ha meno visibilità e potere rispetto a “Merano coraggiosa”, che ha una sola consigliera ed è appendice della Svp. È chiaramente più difficile e laborioso emergere attraverso progetti di innovazione, mentre a Merano, lo vediamo quotidianamente, i marciapiedi sono sempre da sistemare, le strade da asfaltare e dunque ci sono anche le occasioni per “tagliare i nastri” e rendere visibile il lavoro.

Costanzo, zelleriana della prima ora, ha competenze di rilievo…

In realtà la Svp non è stata generosa nemmeno con “Merano coraggiosa”: l’assessora Costanzo sarà responsabile per l’ambiente e dunque per i rifiuti. Il margine per l’assessora all’ambiente per fare dei cambiamenti importanti sarà limitato, dato che il direttore di Asm, società inhouse del Comune, è radicato nel tessuto Svp, ex consigliere comunale, più volte candidato (è Patrick König ndr). Fare politica ambientale senza poter incidere su urbanistica, mobilità e turismo è come guidare una macchina senza volante.

E il vicesindaco Zaccaria?

Si tiene le sue deleghe ormai storiche, rinunciando alla delega dello sport in esclusiva (la Svp anche qui ha la co-decisione) aggiungendo al mansionario il rapporto con le partecipate che prima avevano Dal Medico e prima ancora Zanella. Niente di nuovo, dunque. Le deleghe importanti, invece, dove si muovono in soldi e si modifica l’assetto della città, rimangono alla Svp che, con i suoi 4 voti in giunta, può forzare la mano: l’urbanistica, l’edilizia privata, i lavori pubblici, il sociale, la mobilità, l’economia e il turismo sono di competenza della Svp.

Come valuta l’apertura agli italiani nella lista Svp?

I candidati italiani sulla lista Svp non hanno superato le 100 preferenze e sono rimasti lontani dalla possibilità di incidere. Sono stati invece eletti gli esponenti delle lobby e ognuna è stata premiata con un posto in giunta: i contadini, gli albergatori e gli “Arbeitnehmer”: per fare spazio in giunta ai contadini, il rappresentante dell’ala sociale (Bauer) ha dovuto rinunciare al suo posto nell’esecutivo anche se ha ricevuto 300 voti in più, giusto per far capire cosa davvero è importante per questo governo della città. La Svp meranese è lo specchio del consiglio provinciale, dove i rappresentanti di categoria determinano fortemente ogni giorno la politica della Sammelpartei.

Cosa pensa del “maquillage progressista” della Svp?

Gli esponenti Svp considerati più “a sinistra” hanno deluso chi si aspettava, vista la campagna elettorale, posizioni ben definite su temi altrettanto ben definiti. Il presidente Kompatscher ha fatto campagna elettorale su sostenibilità e tutela del clima per poi formare una giunta con Fratelli d’Italia, spianando così anche l’entrata in giunta in Comune a Bolzano. A Merano, la Svp cosiddetta progressista ha un assessore proveniente dalla Südtiroler Freiheit, e ha scelto vicesindaco e presidente del consiglio di Alleanza per Merano. È vero che anche i Verdi hanno governato con Alleanza su pressioni della stessa Svp, però mai questo partito chiaramente di destra ha avuto un ruolo così importante all’interno dell’esecutivo. La sindaca, senza dubbi, è una persona sensibile alle tematiche delle pari opportunità e dei diritti civili. Ma questo non basta.

Cosa manca?

Per fare una politica veramente progressista, è necessario investire nel sociale, ad esempio negli appartamenti per i residenti e non per i turisti, o dare priorità nel centro storico a pedoni, ciclisti e trasporto pubblico. E serve, soprattutto la collaborazione di tutta una giunta e dei partiti di maggioranza. E questa, in questa giunta, con italiani deboli e lobby forti, non c’è.




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