La speleologa Ottavia Piana è rimasta intrappolata nella grotta Bueno Fonteno
Proseguono senza sosta i tentativi di soccorso per Ottavia Piana, speleologa bresciana di 32 anni, bloccata nelle profondità della grotta Bueno Fonteno, nella bergamasca.
L’allarme è stato lanciato nella tarda serata di sabato 14 dicembre dai suoi compagni di spedizione, i quali sono riusciti a risalire per chiedere aiuto. La donna si trova a circa quattro ore di cammino dall’uscita, in una posizione particolarmente insidiosa da raggiungere. Secondo le ricostruzioni fatte, Piana stava esplorando una parte inesplorata della grotta nell’ambito del progetto di mappatura del Gruppo Speleo Cai di Lovere.
Durante la discesa in uno stretto cunicolo, sarebbe scivolata per alcuni metri, riportando fratture al volto, al torace e agli arti inferiori. L’area in cui si trova è estremamente angusta, rendendo necessario il lavoro di quasi cento soccorritori.
Un salvataggio difficile, reso ancora più complicato dalla necessità di allargare alcuni passaggi della grotta (naturalmente troppo stretti) per far transitare la barella. I tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico stanno utilizzando microcariche esplosive per ampliare il percorso senza compromettere la stabilità della grotta. Tuttavia, il vicepresidente nazionale del soccorso speleologico, Mauro Guiducci, ha dichiarato che i tempi del salvataggio rimangono imprevedibili, trattandosi di un’operazione estremamente delicata.
La grotta era già nota a Ottavia Piana. Nel luglio 2023, infatti, la speleologa era rimasta bloccata nello stesso complesso carsico per due giorni a causa di una frattura a una gamba. Dopo quell’episodio, Piana aveva ripreso il suo lavoro con grande determinazione, continuando a esplorare il reticolo sotterraneo dell’Abisso Bueno Fonteno, una cavità scoperta nel 2006 e ancora in fase di studio.
Raggiunta da due medici e due infermieri, che si sono calati fino al punto dell’incidente, Ottavia Piana ha rassicurato i soccorritori, chiedendo di comunicare al suo fidanzato che sta bene. Per ora, è stata immobilizzata e stabilizzata in attesa di essere riportata in superficie, ma la strada verso la salvezza è ancora lunga e complessa. L’intera comunità speleologica e la cittadina di Lovere attendono con ansia il completamento dell’operazione di salvataggio, mentre i soccorritori proseguono il loro incessante lavoro.
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