Emilia Romagna

la sfida del PalaSojurner vale tantissimo


Con il derby dell’Adriatico archiviato nel cassetto dei ricordi felici, alla Rivierabanca Rimini servirà un’altra prova di forza per avere la meglio della Real Sebastiani Rieti e vendicare la sconfitta (91-96) di fine dicembre. 

Al PalaSojourner, domani (mercoledì), alle 21, andrà in scena una delle tante sfide chiave per i piazzamenti finali in classifica: sono infatti solo 4 i punti che dividono romagnoli e laziali, capofila di un gruppone di ben cinque squadre a quota 38; espugnare il parquet dedicato alla memoria del grande Willie Sojourner non sarà, però, impresa facile, visto che solo cinque formazioni sono riuscite a festeggiare in terra sabina. 

Quella allenata da Alessandro Rossi è una squadra votata alla difesa: quartultimo attacco della Lega a 75,8 punti a partita, gli amaranto-celesti sono quarti – in positivo – anche per i punti subiti, 74,1. 

Il momento per la Sebastiani non è dei migliori, con una sola vittoria nelle ultime cinque sfide ma, sconfitta di Verona (69-47) a parte, i padroni di casa hanno sempre dato filo da torcere agli avversari dimostrando quella combattività che, a cavallo tra gennaio e febbraio, aveva permesso loro di cogliere sei vittorie in fila.

La Sebastiani

Il roster di coach Rossi è lunghissimo, con dodici giocatori veri che possono alternarsi e superare anche la fatica degli incontri ravvicinati, e può vantare tanti tiratori e diversi elementi con esperienza al piano superiore, a partire dal playmaker Diego Monaldi; combo di 185 cm dall’attitudine perimetrale (36% dall’arco), l’ex Pesaro e Napoli è capace di crearsi il tiro o di segnare dagli scarichi, ed è un giocatore estremamente clutch, molto efficace quando la partita entra nei suoi momenti decisivi. 

Alla sua produzione offensiva (oltre 12 punti e quasi 3 assist e altrettanti rimbalzi) si aggiunge quella della guardia finlandese Topias Palmi, arrivato in corsa per sostituire l’infortunato Jordan Harris (che potrebbe rientrare a brevissimo): tiratore puro (prende 8,5 triple a partita segnandole con il 41%), Palmi, già visto per un paio di stagioni in Serie A (Cremona) mette a referto 14,5 punti ad allacciata di scarpe e si complementa bene con Lorenzo Piccin, 3&D che nelle ultime uscite ha fatto vedere tante buone cose anche in attacco; con pochi tiri a disposizione (meno di 4 a partita), Piccin sfiora comunque i cinque punti di media e porta in dote anche 3 rimbalzi malgrado i soli 191 cm a disposizione, dimostrando anche sotto le plance la sua energia.

Il pacchetto lunghi dei laziali, invece, è un’autentica coppia di “Twin Towers”, con i 205 cm di Giorgio Piunti ed i 206 di Skylar Spencer. Il primo è un lungo capace di aprire il campo (38% dall’arco) ma anche di concludere a canestro (51%) facendo valere la sua stazza per fatturare 8,5 punti e 4 rimbalzi, mentre il secondo è tra i migliori centri del campionato, con una doppia doppia sfiorata di media (9,3 punti e 9,4 rimbalzi) ed un’atletismo strabordante. Spencer, un passato anche nella massima serie (Trieste prima e Varese poi), è leader del campionato per rimbalzi, sia totali che offensivi (quasi 4 carambole a partita) e stoppate (1,4 a gara), vantando anche un’efficienza da top five al tiro interno (62,3%) che compensa l’assenza di gioco perimetrale.

A sostituire Monaldi ci pensa Marco Spanghero, altra combo dalle caratteristiche simili a quelle del compagno di reparto: veterano del campionato cadetto, il numero 45 è un elemento importante della panchina (più di 6 punti e 2 assist a partita) ed è pericoloso sul perimetro, anche se quest’anno le sue triple entrano solo con il 28%; in guardia, invece, ha minuti limitati ma può essere comunque efficace Matteo Pollone, altro giocatore esperto del campionato ed ottima opzione in fondo alle rotazioni (quasi 3 punti di media con meno di 3 tiri).

La stella della second unit reatina è Alvise Sarto, tiratore micidiale (45%) ed ottimo difensore grazie ai 200 cm uniti ad un’ottima rapidità: sono 9 i punti medi dell’esterno scuola Treviso, che nell’ultimo match disputato ne ha messi 35 con 7 triple; il suo gioco non lo rende un fattore a rimbalzo o negli assist, ma sugli scarichi il classe 2000 sa sempre farsi trovare pronto punendo le difese avversarie. 

Ha buona mano anche l’italo-moldavo Ion Lupusor, stretch four di 202 cm al rientro da un infortunio che, forse, lo ha un po’ limitato nei numeri (comunque 6 punti e 4 rimbalzi con il 28% da tre, in carriera ha percentuali migliori), mentre è più interno il gioco di Alexander Cicchetti, centro di 203 cm capace di dare energia in attacco, in difesa e a rimbalzo (4 di media) oltre che di segnare (5,3) quando c’è bisogno.

Nei dodici a disposizione di coach Rossi c’è anche l’esterno USA Jordan Harris, ripresosi da un infortunio e che, quindi, potrebbe tornare nelle rotazioni per la sfida di domani: mancino tuttofare, può segnare sia in penetrazione che, soprattutto, da tre punti, e nelle sfide giocate in maglia Sebastiani supera gli 11 di media (45% da due, 37% da tre) contribuendo alla causa anche con grazie a più di 3 assist e quasi 4 rimbalzi; da non dimenticare, poi, Kenneth Viglianisi, altro role player bravo a farsi trovare pronto quando serve (solo 19 giocate per poco più di 11 minuti a uscita): per la guardia col numero 10 sono 3 i punti di media.

Come gioca la squadra di Coach Rossi

La Real Sebastiani si affida molto al tiro da tre punti: quasi la metà delle conclusioni che prende Rieti, infatti, sono dai 6,75, e la squadra di Rossi converte i suoi tentativi con un ottimo 36%, mentre dentro l’area i laziali sono meno efficaci (48%, penultimo dato della Lega).

La Sebastiani può giocare, e vincere, partite ad alto punteggio, ma è a bassi ritmi che dà il meglio di sé: quarti per rimbalzi sia totali che offensivi, i padroni di casa sono capaci di convertire le tante seconde occasioni che conquistano grazie al lavoro sotto le plance; il controllo dei rimbalzi sarà quindi una delle chiavi della partita per la difesa riminese, che dovrà anche essere brava a non lasciare spazio ai tanti tiratori avversari, cercando di rendere meno fruttuoso possibile il gioco oltre l’arco. 

Difensivamente, i laziali sono aggressivi e tendono a far giocare male le squadre avversarie, chiudendo in maniera efficace gli spazi e costringendo i rivali a prendere tiri a bassa percentuale: concedendo solo il 49% da due ed il 33% da tre, Rieti è infatti una delle squadre che subisce con la percentuale più bassa del campionato.

La Rivierabanca sarà quindi attesa da una partita dura e fisica, in cui dovrà muovere bene il pallone evitando di farsi risucchiare dalla difesa reatina ma, al contrario, aprendo il campo il più possibile trovando buoni tiri e conclusioni efficaci.


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