Marche

la scatola nera della Bmw ai raggi X


ANCONA C’è un testimone che potrebbe, almeno in parte, aiutare gli inquirenti a ricostruire la dinamica della carambola infernale che sabato mattina ha strappato alla vita la dottoressa Lucia Manfredi e il marito Diego Duca, autista soccorritore del 118, a Perugia. Un passante avrebbe riferito agli agenti della polizia locale di aver visto la Bmw X3, condotta da un bidello di 61 anni e unico indagato per omicidio stradale, procedere a velocità sostenuta lungo via Esino. Primo punto: c’è da capire quale sia la percezione di «sostenuta» per il testimone. Secondo fattore: ha visto, sì, il suv nero passare, ma non il momento esatto dello schianto.

 
Gli accertamenti

Un altro assist per gli inquirenti potrebbe arrivare dall’analisi della scatola nera della Bmw.

Una sorta di registratore elettronico capace di intercettare i movimenti (anche quelli bruschi) dell’auto e la velocità tenuta. Rappresenta uno strumento di fondamentale utilizzo in caso di sinistri, specie se risulta complessa la ricostruzione della dinamica. Ed è proprio il caso della tragedia di Torrette. Alcune risposte dovrebbero darle gli esiti delle autopsia sui corpi della coppia di coniugi fabrianesi, che lasciano un bambino di dieci anni. L’accertamento verrà svolto domani all’Istituto di Medicina Legale di Torrette. Se ne occuperà la dottoressa Loredana Buscemi. 

Le ombre

Gli investigatori nutrono ancora molti dubbi su quanto accaduto alle 7.45 dello scorso sabato tra via Aso e via Esino. Oltre alla velocità tenuta dal 61enne, che doveva recarsi al lavoro, c’è da capire la sequenza della carambola. Pare che lungo la discesa non siano state trovate tracce evidenti di frenata da parte del suv. Tanto che viene presa in considerazione anche una possibile distrazione. Tutti nodi da sciogliere e che, lo si spera, verranno chiariti con gli accertamenti disposti dal pm Paolo Gubinelli. In un primo momento, i titolari dell’indagine avevano ipotizzato che al momento dell’impatto tra il suv e la Panda il 46enne Diego potesse essere fuori dall’auto della moglie, pronto per andare a recuperare la sua, una Golf posteggiata in via Lambro. A farlo pensare, l’entità delle lesioni riportate, diverse rispetto a quelle – seppur gravi – della dottoressa della Clinica Medica di Torrette. In ballo c’è un’altra tesi: la coppia era insieme nell’auto, a condurla c’era il soccorritore del 118. Dopo l’impatto, la Panda ha girato su se stessa fino a schiantarsi contro la cabina di metano. Considerando la devastazione dello scontro, l’uomo sarebbe stato catapultato fuori dalla vettura, la moglie non totalmente. Sarebbero entrambi morti sul colpo per le ferite riportate. La Bmw ha invece proseguito la sua corsa, sbattendo contro una Lancia Y in sosta e un palo della luce. Il 61enne è uscito dal suv illeso, ma sotto choc.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »