Lazio

la Roma nascosta dietro il Giubileo

Mentre Roma accoglie i pellegrini del Giubileo, c’è un’altra città che vive nell’ombra: quella degli affittacamere abusivi, dei lavoratori pagati in nero e dei negozi che sfuggono al fisco. È questa la Roma su cui, nei giorni scorsi, ha acceso i riflettori la Guardia di Finanza, con una serie di blitz a tappeto nelle zone più affollate del centro.

Prati, Borgo Pio, Esquilino, Termini: luoghi simbolo della città eterna, ma anche epicentro di un’economia sommersa che approfitta del turismo religioso per arricchirsi a spese della collettività.

Il blitz: stanati gli abusivi dietro le facciate eleganti

Tra le viuzze dietro San Pietro e i vicoli brulicanti di turisti, le Fiamme Gialle hanno scoperto un affittacamere completamente abusivo nei pressi di Termini. Nessuna autorizzazione, nessun rispetto delle regole, ma camere affittate a visitatori ignari, spesso a prezzi gonfiati.

Ma non è finita. Due strutture ricettive – formalmente in regola – sono finite sotto la lente degli ispettori per circa un milione di euro di ricavi non dichiarati.

Una montagna di soldi sfuggita al fisco, mentre nelle strade vicine decine di esercizi commerciali impiegavano lavoratori irregolari o in nero, senza tutele né contratti. Ben 30 i casi riscontrati in una sola ondata di controlli.

L’altro volto del Giubileo: numeri da record

Dal giorno dell’apertura dell’Anno Santo, i numeri parlano chiaro. Sono 110 le strutture ricettive verbalizzate per violazioni varie: dalla normativa regionale fino al mancato versamento del contributo di soggiorno.

Le sanzioni? Oltre 460mila euro per le irregolarità amministrative, a cui si sommano 261mila euro per il contributo di soggiorno evaso.

Ma c’è di più. Tredici persone sono state denunciate alla magistratura per aver omesso o ritardato la comunicazione obbligatoria degli ospiti alle autorità. In termini di sicurezza pubblica, un buco grave.

E ancora: 171 lavoratori in nero, 94 irregolari. Persone spesso senza alternative, impiegate in condizioni precarie, senza contributi o garanzie. È l’altra faccia di un’economia che gira, sì, ma troppo spesso sulla pelle di chi non ha voce.

L’assalto al logo del Giubileo: milioni di articoli sequestrati

Nel mirino della Guardia di Finanza anche il mercato del falso. Dall’inizio dell’anno sono stati sequestrati oltre 26 milioni di articoli contraffatti, tra cui 12 milioni con i loghi del Vaticano e del Giubileo 2025: rosari, bracciali, medagliette venduti come souvenir sacri, ma in realtà falsi, spesso importati illegalmente.

Sei persone sono state denunciate per frode in commercio e importazione di prodotti contraffatti. Un danno non solo economico, ma anche simbolico: perché dietro quelle bancarelle piene di finta devozione si nasconde un sistema che lucra sulla fede e sull’immagine della città.

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