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La rivelazione di Trump: “Epstein rubò le mie impiegate di Mar-a-Lago”

Continua a tenere banco il dossier Epstein, nuove dichiarazioni di Donald Trump. Durante il volo di ritorno dalla Scozia, il presidente americano ha affermato che il finanziere condannato per reati sessuali e pedofilia “rubò” le “giovani donne” che lavoravano nella spa del suo resort di Mar-a-Lago. Da qui, secondo il tycoon, la rottura dell’amicizia con il miliardario morto suicida in carcere nel 2019. Tra le impiegate “soffiate” figurerebbe anche Virginia Giuffre, una delle principali accusatrici di Epstein, morta suicida all’inizio dell’anno. La donna raccontò che fu Ghislaine Maxwell, la socia, a notarla nella spa nel 2000, quando era ancora adolescente, e a proporle di diventare massaggiatrice di Epstein, avviandola agli abusi.

Lunedì Trump aveva affermato di aver bandito il finanziere – definito “viscido” – dal suo club privato perchè “rubava persone che lavoravano per me”, senza specificare a chi si riferisse. Ora la nuova rivelazione: Epstein “portò via” dipendenti del suo centro benessere, assumendole per sè. Una spiegazione che potrebbe placare la pressione legata al rifiuto della sua amministrazione di rendere pubblici ulteriori documenti sul caso nonostante le precedenti promesse di trasparenza. I principali attacchi sono arrivati proprio dal mondo Maga, che chiede verità su quanto accaduto tra teorie del complotto e ipotesi mai confermate.

L’attenzione ora si sposta su Ghislaine Maxwell, condannata a 20 anni di carcere per traffico sessuale.

La donna è stata interrogata dal vice procuratore generale Todd Blanche e i suoi avvocati hanno affermato che la loro assistita sarebbe disposta a testimoniare davanti al Congresso se le venisse garantita l’immunità da ulteriori incriminazioni e fossero soddisfatte altre condizioni. Immediata la doccia fredda: un portavoce della Commissione di vigilanza della Camera ha escluso la possibilità di concederle l’immunità.


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