Trentino Alto Adige/Suedtirol

La riforma degli stipendi dei consiglieri comunali di Bolzano targata Svp: 1.200 euro al mese – Cronaca



BOLZANO. Via i gettoni di presenza, benvenuta indennità mensile forfettaria. Milleduecento euro lordi mensili a ciascun consigliere o consigliera comunale di Bolzano (e di Trento, se a sud di Salorno lo riterranno opportuno), per le sedute di Consiglio e commissioni. Se due anni fa se ne ragionava solo come di un’idea, oggi lo stipendio mensile per i consiglieri comunali è una vera e propria ipotesi formale, tanto seria da essere finita in una proposta di articolato che sarà inserito nella manovra di bilancio regionale 2026-2028, la legge di stabilità 2026 di cui il consiglio regionale si occuperà a inizio dicembre. Inoltre, il testo prevede per tutte le municipalità l’ampliamento delle giunte (di una unità) e l’aumento delle indennità di sindaci, assessori e assessore e presidenti dei consigli comunali.

Lo stipendio ai consiglieri

Autore della proposta, l’assessore regionale Franz Locher (Svp). Il Consiglio delle Autonomie trentino ha dato ieri il proprio via libera (incoraggiando tra l’altro a estendere l’indennità forfettaria anche agli eletti della città di Trento) e il Consiglio dei Comuni altoatesino ne discuterà domani. Poi, palla alla giunta regionale. «Vogliamo arrivare a una deliberazione», avvisa Locher.L’idea dell’indennità è dei rappresentanti del Comune di Bolzano, ed è sostenuta in particolare dal vicesindaco Stephan Konder (Svp). Sostituirebbe i gettoni di presenza per le sedute del Consiglio (attualmente 132 euro lordi l’una, per una media di sei al mese e di 70 l’anno negli ultimi cinque anni) e degli altri organi collegiali (le commissioni, per le quali oggi si percepiscono circa 62 euro, con una media di 3-4 sedute al mese).

A spanne, si può calcolare una differenza intorno ai 200 euro lordi al mese in più con la riforma. L’importo forfettario di 1.200 euro sarebbe ridotto nel caso di assenze o di partecipazione sotto i tempi minimi stabiliti (che ora nel regolamento di Bolzano non sono definiti). «Probabilmente avremmo in realtà una diminuzione dei costi di gestione, alleggerendo il numero delle sedute», precisa Konder, «Sarebbe un bel segnale politico. Significherebbe dare a una più ampia parte della cittadinanza la possibilità di partecipare attivamente, ed efficientare la macchina del Consiglio, sul modello di Trieste».Tre anni fa, Konder fece un’analisi e propose: 1.300 euro lordi.

Arno Kompatscher si professò «assolutamente contrario», ma oggi il vicesindaco assicura che «la proposta è stata sostenuta in maniera importante dal presidente, così come da Locher». Nell’aprile del 2023, era decisamente contraria Patrizia Brillo (oggi assessora di Fratelli d’Italia). Claudio Della Ratta (Civica per Bolzano, ora assessore) era in linea di massima favorevole. Una parte di Svp, Verdi e Lega auspicava che fosse un incentivo a tornare alle sedute solo in presenza.

Giunte e indennità

Il disegno di legge prevede inoltre l’aumento del numero massimo di assessori: a Bolzano da sette a otto, nei comuni oltre i 30mila abitanti da sei a sette, e via dicendo. Con otto assessori, sarebbero erogate otto indennità piene, e non la somma degli stipendi di sette assessori divisa per otto, come invece sarebbe oggi se si sfruttasse questa possibilità data dallo statuto comunale.

Da anni Locher insiste per un aumento delle indennità di sindaci e giunte, e ora che ci si è vicini sottolinea che «in 15 anni abbiamo avuto un’inflazione del 35%, e il lavoro è molto aumentato». L’idea è un aumento dal 2026 del 20% nei comuni fino a 500 abitanti, del 18,75% fino a 2.000 abitanti, del 15% fino a 3.000 abitanti, del 12% fino a 5.000 abitanti, del 15% fino a 10.000 abitanti, del 5,25% fino a 15.000 abitanti, del 3,75% fino a 30.000 abitanti e del 2,25% oltre i 50.000 abitanti.




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