La Rianimazione non chiude, menzogne sulla mancanza di farmaci
“La Rianimazione di Lanciano non è stata mai chiusa, ma ospita temporaneamente 4 posti letto dell’Utic, poiché in questo reparto sono emerse criticità che dobbiamo risolvere. La Rianimazione disporrà di altri 4 posti letto, di cui due nel blocco operatorio e uno di terapia subintensiva”. Il direttore generale della Asl, Thomas Schael, ha voluto incontrare questa mattina, 12 novembre, la stampa per chiarire alcune questioni cruciali che riguardano l’ospedale Renzetti di Lanciano.
Una di queste è il reparto di Rianimazione, al centro delle recenti polemiche di opposizione e sindacati medici. Nella sala ‘Benito Lanci’ erano presenti anche il direttore sanitario, Flavia Pirola, Emmanuele Tafuri e Umberto Benedetto, direttori rispettivamente dei dipartimenti Emergenza-urgenza e Cuore.
“Il reparto in realtà non è mai stato chiuso – ha messo subito in chiaro il direttore – ma, com’è noto, a metterci in crisi e impedirne la riattivazione a conclusione dei lavori per la rimozione dell’amianto è stato un esposto che ha denunciato le carenze strutturali dell’Utic dove, a quel punto, era inevitabile intervenire per la messa a norma perché è un reparto che non può chiudere. In realtà il problema era noto dal lontano 2013, così come la necessità di una riqualificazione, alla quale non si era mai dato corso per questione di fondi e di poca determinazione a portare avanti il progetto dagli allora amministratori regionali e locali, D’Alfonso-Paolucci e Pupillo – fa i nomi Schael – Ora il problema è caduto addosso a noi, che ci siamo trovati nella condizione di dover intervenire trovando soluzioni praticabili per non sacrificare l’assistenza, sia sul fronte dell’Utic che della Rianimazione”.
C’è voluto un po’ di tempo, spiega il dg Asl, per valutare le strade praticabili per limitare i disagi e non creare buchi assistenziali a danno dei malati. “Abbiamo quindi trovato il modo per fare coesistere entrambe, ma rispettando la separazione dei percorsi e le condizioni di sicurezza – dichiara Schael – 4 posti letto di Utic sono ospitati nella Rianimazione e quest’ultima ne disporrà di altri quattro, di cui due nel blocco operatorio per i pazienti che hanno subito interventi e necessità di assistenza intensiva. Nell’ultimo mese sono stati solo tre i pazienti trasferiti a Chieti o Pescara. Questa soluzione non sacrifica alcuna attività ed è in linea con la dotazione di posti letto previsti nel Dm 70. Si tratta di una soluzione temporanea che ci permette di eseguire i lavori in Utic, per i quali abbiamo recuperato la vecchia procedura che era stata esperita, con l’appalto aggiudicato. Ora si tratta solo di adeguare di nuovo il progetto originario e stringere i tempi per ripristinare al più presto la condizione di normalità”.
L’Utic sarà riportata nella vecchia sede, al terzo piano della palazzina centrale (sopra Ginecologia) e in contiguità con il Pronto soccorso. L’opera richiede un investimento di circa 2 milioni 450mila euro. “Abbiamo già ottenuto l’impegno del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e dell’assessore regionale alla salute, Nicoletta Verì, a erogare questo finanziamento aggiuntivo”, fa sapere il direttore generale.
Che senza mezzi termini bolla come “menzogne” le dichiarazioni dei sindacati su mancanza di farmaci e barrelle negli ospedali della Asl. “In magazzino ci sono 500 dosi endovena migliaia di pastiglie di paracetamolo, la tachipirina, e centinaia di litri di alcol – ha replicato alzando i toni Schael – Non abbiamo tagliato nulla, la nostra spesa farmaceutica è sempre alta (120 milioni, ndc), mai potremmo negare ai pazienti le specialità medicinali di cui hanno bisogno, né paracetamolo né altri più costosi. È un fatto, però, che alcune molecole non sono disponibili sul mercato nazionale e internazionale, come riportato anche dal sito internet dell’Aifa, ma anche in quel caso per fare fronte alle necessità e non lasciare scoperti i pazienti abbiamo acquistato farmaci con la stessa formulazione, ma più costosi. Altro discorso è quello che facciamo con i prescrittori, medici di medicina generale e specialisti, sul richiamo all’appropriatezza, che impone il farmaco giusto al paziente giusto, che è ben diverso dall’accusa di tagliare la spesa sulla farmaceutica e di non pagare i fornitori, che è falso. Anche sulle barelle in Pronto soccorso ho fatto fare verifiche: sono 18 e hanno tutte le sponde. È doveroso nel mio ruolo chiarire anche questi aspetti una volta che qualcuno per alzare la voce utilizza qualunque argomento pretestuoso. Che sicuramente non fa bene a nessuno: non aiuta a risolvere i problemi e crea sfiducia nella popolazione. Personalmente – conclude il dg – auspico di riportare nel confronto interno i temi e i nodi che di volta in volta si presenteranno, perché possiamo migliorare solo se lavoriamo insieme e non su fronti contrapposti”.
I lavori per il nuovo ospedale di Lanciano, fa sapere infine la direzione della Asl, non andranno ad impattare sulla Cardiologia-Utic, poiché il reparto che sarà ristrutturato allo scopo non fa parte dei lavori di demolizione del nuovo presidio, per il quale è in fase di aggiudicazione l’incarico al nuovo progettista.
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