Piemonte

La Rei Natura conquista tre stelle Michelin, premiata la cucina dello chef Michelangelo Mammoliti

Un prestigioso riconoscimento premia il lavoro dello chef Michelangelo Mammoliti, che oggi ha conquistato la terza Stella Michelin per la sua cucina nel ristorante La Rei Natura, dentro Il Boscareto Resort di Serralunga d’Alba.

Mammoliti, che aveva conquistato le prime due stelle alla Madernassa, poi confermate a Serralunga, entra oggi nell’élite della Rossa, raggiungendo il livello più autorevole della guida internazionale ai ristoranti.

Si tratta, soprattutto, di un traguardo raggiunto in tempi da record, ad appena 26 mesi dall’apertura del ristorante nelle Langhe. «Quando ho accettato questa nuova avventura mi sono dato, come sempre, un solo obiettivo: dare il massimo – racconta Michelangelo Mammoliti – Non mi aspettavo però di arrivare alle 3 Stelle Michelin, e certamente non in un tempo così breve. Quando hanno chiamato il mio nome sul palco ero incredulo: sognavo da anni di poter indossare la giacca bianca con i tre macaron rossi, oggi posso dire di avercela fatta. Questo traguardo non è solo mio: appartiene alla brigata di cucina e di sala, a cui va il mio ringraziamento più grande, perché ha creduto nel progetto de La Rei Natura tanto quanto me. Un grazie speciale va anche a mia moglie, ai miei figli e alla famiglia Dogliani, che mi ha sostenuto sin dall’inizio in tutte le mie richieste: dalla cucina sartoriale, alla serra, all’orto. Ricordo ancora il primo giorno in cui sono entrato in questo ristorante: da domani, entrarci sarà ancora più emozionante».

Valentina Dogliani, in rappresentanza della famiglia Dogliani, proprietaria dell’insegna gastronomica ha sottolineato: «Con il progetto de La Rei Natura volevamo lasciare un segno nella gastronomia contemporanea, italiana e internazionale. Il riconoscimento ottenuto oggi ci permette di dire, con orgoglio, che questo obiettivo è stato raggiunto».

”Dietro ai piatti di Mammoliti – questa la motivazione della giuria – non c’è un pensiero che spazia esclusivamente nel campo della gastronomia, ma anche in quello della psicologia. Neurogastronomia è il termine che identifica il filone di ricerca portato avanti in collaborazione con la psicoterapeuta Francesca Collevasone. L’obiettivo è far rivivere nei commensali i ricordi che lo stesso chef ha vissuto nei tempi dell’infanzia”.


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