la Regione vuole aiutare i Comuni virtuosi
Un fondo regionale dedicato alla sicurezza stradale dei Comuni del Friuli Venezia Giulia. Questa è la proposta, formalizzata tramite una mozione, di Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia, che chiede alla Giunta di avviare una ricognizione delle strade urbane più critiche e di sostenere, attraverso cofinanziamenti, interventi mirati alla riduzione della velocità e alla tutela di pedoni e ciclisti. “Con questo atto chiediamo alla Regione di accompagnare concretamente i Comuni nel miglioramento della sicurezza urbana, favorendo soluzioni moderne e sperimentate in Europa, come attraversamenti pedonali rialzati, isole salva pedoni, restringimenti di carreggiata e arredi urbani che inducano naturalmente a rallentare”, spiega in una nota Novelli. “Negli ultimi anni si registra costantemente, sia a livello nazionale che regionale, un aumento preoccupante del numero di incidenti stradali che coinvolgono pedoni, ciclisti e utenti vulnerabili, in particolar modo nei centri abitati”. La mozione prevede che il fondo finanzi opere di moderazione del traffico secondo criteri oggettivi, come densità abitativa, tasso di incidentalità e presenza di scuole o piste ciclabili, e che venga integrato con risorse nazionali ed europee per la mobilità sostenibile. “L’obiettivo – conclude Novelli – è implementare un programma strutturale e continuativo di sicurezza stradale, capace di prevenire gli incidenti e ridurre i rischi”.
Il percorso partecipativo per il Piano urbano della mobilità sostenibile a Udine
A Udine, nel frattempo, è iniziato il lavoro per costruire in modo partecipato il nuovo Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) e il Piano generale del traffico urbano (Pgtu). Si tratta di una novità assoluta per la nostra città, che per la prima volta elabora in modo integrato i due strumenti per la pianificazione della mobilità. Il Pums – mai realizzato prima a Udine – rappresenta il documento strategico di riferimento per orientare le scelte sulla mobilità del capoluogo nei prossimi dieci anni, mentre il Pgtu ne costituirà il braccio operativo, garantendo la concreta attuazione delle strategie delineate nel piano principale.

“Parlare di mobilità sostenibile non significa soltanto occuparsi di traffico e circolazione, ma garantire il diritto di muoversi per tutte le persone, con tutti i mezzi possibili, e permettere a ciascuno di vivere, spostarsi e lavorare in sicurezza e con semplicità”, ha spiegato l’assessore alla mobilità Ivano Marchiol. “Non solo elaboriamo una visione di lungo periodo per la mobilità urbana, ma ci assicuriamo anche che gli obiettivi non restino sulla carta”.
Un percorso aperto alla città
Il Comune di Udine, che ha già affidato la redazione dei due documenti, apre ora un percorso partecipativo rivolto alla cittadinanza, alle associazioni e ai portatori di interesse. Il processo, costruito secondo le linee guida europee e ministeriali per la pianificazione della mobilità sostenibile, sarà articolato in diversi momenti di ascolto e confronto. Il percorso partecipato inizia con un questionario, disponibile sul sito istituzionale del Comune e sui canali social, che permetterà di raccogliere le opinioni, le abitudini di mobilità e le proposte dei cittadini. Nei prossimi mesi seguiranno tavoli di lavoro e incontri pubblici dedicati all’analisi delle criticità, alla definizione degli obiettivi e alla costruzione condivisa delle strategie per il futuro della mobilità urbana. Il Pums e il Pgtu di Udine saranno redatti in coerenza con la normativa nazionale che prevede, per i capoluoghi con ruolo di nodo intermodale come Udine e Trieste, l’adozione dei due strumenti entro il 31 dicembre 2027.
Una scelta politica per il futuro
L’attuale piano della mobilità risale al 2011, mentre il piano del traffico non viene aggiornato da oltre vent’anni. Il nuovo Pums avrà un orizzonte decennale, mentre il Pgtu avrà durata biennale. “L’obiettivo è quello di mettere nero su bianco un modello di mobilità che migliori la qualità della vita urbana, riduca le emissioni e favorisca l’uso di mezzi alternativi all’auto privata, integrando trasporto pubblico, ciclabilità e percorsi pedonali”, fanno sapere dall’amministrazione comunale udinese.
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