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La Red Bull di Roglic e Evenepoel usa una tecnologia della F1 mai applicata al ciclismo


La Red Bull-Bora Hansgrohe ha iniziato a utilizzare una tecnologia rivoluzionaria. Sfruttando il suo legame con il team austro-inglese di Formula 1, il team di Roglic e Evenepoel ha annunciato l’introduzione di una tecnologia mai vista nel ciclismo. La Red Bull ha spiegato di aver condotto una serie di test aerodinamici utilizzando la velocimetria a immagini di particelle (PIV).

I test

Utilizzando milioni di microbolle di elio illuminate con luce laser verde, i tecnici del team tedesco sono stati in grado di visualizzare e registrare il movimento attorno al ciclista e alla bicicletta, ottenendo così un’immagine precisa del comportamento dell’aria nell’ambiente. I test hanno richiesto la massima precisione, con oltre 100 passaggi identici attraverso l’ambiente controllato in una galleria ferroviaria in disuso.

La galleria ferroviaria vittoriana

Il test è stato condotto presso il Catesby Aero Research Facility, una galleria ferroviaria di epoca vittoriana in disuso in Inghilterra, ora utilizzata per test su biciclette e automobili. Lipowitz aveva già testato lì la sua bici da cronometro mesi prima. All’interno dei suoi 2,7 km di lunghezza l’aria è immobile, la temperatura è stabile: ciò rende quell luogo uno dei più precisi al mondo per i test aerodinamici in condizioni reali. Questi test nella galleria ferroviaria “hanno fornito nuove intuizioni per migliorare l’aerodinamica, che possono essere combinate con test in galleria del vento, su pista e su strada per creare un sistema integrato che consentirà un’analisi delle prestazioni e delle posizioni dei ciclisti con un’accuratezza senza precedenti”. “Vogliamo capire cosa sta realmente accadendo, non solo se qualcosa è più veloce o più lento”, ha affermato Dan Bigham, ingegnere, ex primatista dell’ora e attuale direttore tecnico del team tedesco. “Con questo test PIV, possiamo finalmente andare oltre l’aerodinamica superficiale, rendendo visibile ciò che prima era invisibile nel ciclismo. Stiamo trasferendo la tecnologia della Formula 1 alle due ruote e generando conoscenze che trasformeranno lo sport”.

“Pura magia”

Bigham ha aggiunto: “Camminare attraverso un raggio laser non è un’esperienza quotidiana. Vedere dal vivo per la prima volta le correnti d’aria intorno a me è stato affascinante. Normalmente, sappiamo solo se qualcosa è più veloce, ma non perché. Oggi siamo riusciti a capirne il motivo. Per me, come ingegnere, è pura magia”.


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