Toscana

la proposta parla anche aretino

Parla anche aretino ed è maturata con il supporto di Cia Arezzo la proposta normativa “Interventi per la promozione dell’ippicoltura, per incentivare l’utilizzo del cavallo in agricoltura, per lo sviluppo delle aree rurali e la tutela delle attività tradizionali”, presentata a Roma ieri mercoledì 23 luglio alla Camera dei Deputati.

L’hanno illustrata i firmatari, gli Onorevoli Marco Simiani e Stefano Vaccari, con il supporto tecnico di Serena Stefani, allevatrice e addestratrice di cavalli casentinese e da quattro anni Presidente di Cia Arezzo. “L’articolato – hanno dichiarato i presentatori – punta a valorizzare il settore equestre, componente storica e culturale dell’Italia, profondamente radicata nelle tradizioni rurali, nella vita agricola e nell’economia delle aree interne”.

“L’obiettivo primario dell’iniziativa legislativa – spiega Stefani – è colmare un vuoto normativo che per troppo tempo ha penalizzato il comparto, riconoscendo l’ippicoltura e le attività connesse come attività agricole a pieno titolo. Un cambiamento sostanziale che consentirà di estendere al settore equestre le agevolazioni previste per il settore primario, sia in ambito fiscale che previdenziale”.

Da sinistra Serena Stefani (Cia Arezzo), l'onorevole Stefano Vaccari e l'onorevole Marco Simiani (a destra)

In concreto la legge prevede l’iva al 10% per la vendita degli equini a prescindere dalla loro destinazione finale, l’accesso a bandi e a fondi dedicati, la possibilità di beneficiare di agevolazioni per doma, addestramento, allenamento, custodia, turismo equestre, pensione dei cavalli, soprattutto per quelli a fine carriera, secondo percorsi orientati alla sostenibilità e al benessere animale.

“Un altro obiettivo chiave – ha aggiunto la presidente della Confederazione italiana agricoltori di Arezzo – è la valorizzazione delle professioni equestri: domatori, addestratori, stallieri, guide equestri, animatori e soprattutto i maniscalchi, figure spesso decisive per la salute degli animali. La proposta introduce infatti percorsi formativi qualificati e certificazioni delle competenze, anche in collaborazione con enti accreditati e università. Viene poi dato ampio spazio – conclude Stefani – al turismo equestre, alla didattica e ai progetti di ippoterapia e riabilitazione, in sinergia con il Terzo Settore e gli enti di promozione. Infine, un capitolo fondamentale riguarda la tutela delle razze autoctone e del patrimonio genetico italiano, con uno stanziamento strutturale di 25 milioni di euro l’anno a sostegno delle imprese agricole e delle aree rurali”.


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