Marche

la procura chiede 12 anni per l’ex marito di Fabriano


FABRIANO Dodici anni di reclusione. È la richiesta di condanna avanzata ieri dal pm Valeria Cigliola per Ali Ben Haouzi, il marocchino di 45 anni arrestato lo scorso agosto dopo aver accoltellato e gettato l’acido all’ex moglie, a Fabriano. L’uomo, che procede con il rito abbreviato, è in carcere dal giorno della violenza. Una sfilza le accuse affibbiate al nordafricano: tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, lesioni personali gravissime, stalking, rapina e tentata violenza sessuale. Non c’è stata sentenza: il gup Alberto Pallucchini la emetterà il 12 settembre dopo le eventuali repliche delle parti.

I fatti

L’aggressione era scattata la notte del 25 agosto 2024, a casa della donna, connazionale dell’ex e parte civile con l’avvocato Ennio Tomassoni. Stando alla ricostruzione accusatoria, il marocchino era piombato a casa della ex usando una copia delle chiavi precedentemente rubate. Aveva bloccato il chiavistello della porta blindata, raggiungendo poi la donna in bagno. Qui le coltellate che l’avevano ferita al seno e alle mani. Mentre lei scappava, questa la tesi della procura, era stata raggiunta da una sequela di pugni. Lui l’avrebbe anche presa per il collo.

A cercare di stoppare la brutale aggressione era stato l’intervento coraggioso del figlio 13enne che tentava di trattenere l’uomo per difendere la madre. Il 45enne, sempre secondo la ricostruzione della procura, aveva gettato l’acido alla donna in camera. La sostanza (il sospetto è che fosse acido delle batterie delle macchine) le ha provocato una contusione dei tessuti orbitali, una abrasione corneale bilaterale e una ferita lacerocontusa alla palpebra inferiore sinistra. Lesioni che, inizialmente, avevano avuto una prognosi di venti giorni. Dopo il lancio dell’acido, il 45enne avrebbe anche cercato di abusare sessualmente dell’ex. La tentata violenza si era materializzata sulle scale del palazzo. Al termine del l’aggressione, l’imputato si era nascosto nell’officina dove lavorava. Lì lo avevano trovato e arrestato carabinieri.

In riferimento allo stalking, lei aveva denunciato l’ex (condannato in via definitiva per maltrattamenti) già tre volte prima della violenza del 25 agosto. Ci sarebbero state aggressioni, minacce («prima o poi ti faccio fuori») e pedinamenti. La rapina risale al 2 maggio 2024: per la procura lui l’aveva picchiata per rubarle 410 euro. Attraverso i legali Francesco De Minicis e Sara Talamonti, il 45enne ha depositato una memoria per dare la sua versione dei fatti. Ha sempre negato le accuse più gravi: tentato omicidio e tentata violenza sessuale.




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