Società

La prima notte senza Papa Francesco, i fedeli: «Impossibile dimenticare le sue parole contro la “globalizzazione dell’indifferenza”»

È la prima notte senza Papa Francesco. Mentre nella basilica di San Giovanni in Laterano si celebrava la prima messa in suo suffragio, Roma sembrava accendersi di una luce più tenue, quasi a non voler disturbare quel momento di raccoglimento. E intanto, a San Pietro, migliaia di pellegrini sono arrivati per pregare, per la veglia. Con la luce del tramonto, il cardinale vicario di Roma, Baldassare Reina, ha presieduto la celebrazione alla basilica di San Giovanni in Laterano, ricordando il pontefice come «testimone del Vangelo, pastore misericordioso, profeta di Pace». Nella sua omelia, ha sottolineato che «l’aurora pasquale avvolge il passaggio del nostro vescovo Papa Francesco da questo mondo al Padre».

Sotto le alte volte della basilica, tra le colonne antiche e la luce delle candele, i volti dei fedeli parlavano più di mille parole. C’era chi stringeva un rosario tra le mani, chi piangeva in silenzio, chi guardava verso l’altare con occhi a tratti smarriti. «L’insegnamento che non dimenticherò mai sono le sue parole contro la globalizzazione dell’indifferenza. E quando ha detto: “Chi sono io per giudicare?», racconta Giulia poco prima di entrare nella basilica per la celebrazione. «È come aver perso un padre. Ma è come se lui fosse ancora con noi», aggiunge Maria, che è arrivata da Ostia con il marito. Tra i fedeli che seguono la celebrazione a San Giovanni ci sono anche molti giovani. Sono schivi, assorti nel silenzio. silenziosi, assorti. Per alcuni, è l’unico Papa mai conosciuto.

Seduto tra i banchi c’è anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, arrivato per esprimere il suo cordoglio. «È stato il Papa arrivato dagli ultimi e per gli ultimi. È venuto dalla fine del mondo», racconta Stella tra le lacrime. «Era un rivoluzionario. Mi preoccupa pensare al posto vuoto che ha lasciato e a chi verrà dopo di lui». Nel silenzio di questa prima notte senza Papa Francesco, si sente forte la sua eredità: quella di un pontefice che ha scelto di parlare a tanti. E ci è riuscito.


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