La prima Birkin di Hermès, appartenuta a Jane Birkin, battuta all’asta per una cifra da record: 10,1 milioni di dollari
La primissima borsa Birkin di Hermès, quella appartenuta a colei che le ha donato il nome, Jane Birkin, è stata venduta nel pomeriggio del 10 luglio a Parigi. L’asta organizzata da Sotheby’s si è aperta con un’offerta di 1,7 milioni di euro – su una base d’asta di 1 milione – dettaglio che ha subito fatto capire, non senza stupore nei presenti, la determinazione dei collezionisti accorsi e si è conclusa con una cifra da capogiro: 10,1 milioni di dollari. Pari a circa 8,5 milioni di Euro per la borsa appartenuta all’attrice e cantante, icona degli anni Settanta e dello stile parigino: un modello in pelle di vitello nero, completo di tracolla non staccabile (dettaglio che non è presente in nessun altro modello) e di iniziali impresse vicino alla chiusura.
Si tratta del primissimo prototipo dell’iconica borsa che venne donato dalla stessa Jane Birkin a un’asta di beneficenza per la ricerca sull’AIDS nel 1994 e che, come vi avevamo raccontato lo scorso autunno, era stato esposto per la prima volta in Francia nell’ambito della mostra Excellence à la Française, un evento che omaggiava l’eccellenza della produzione artistica francese dell’ultimo millennio. Negli ultimi venticinque anni questa creazione ha avuto una proprietaria, Catherine Bernier, fondatrice della boutique vintage parigina Les 3 Marches de Catherine B, che da collezionista appassionata si è detta sbalordita della cifra raggiunta. «Mi ha fatto rivivere la mia stessa battaglia d’asta, venticinque anni fa, e quanto fosse crudo e indescrivibile il sentimento di vittoria nel conquistare questa meravigliosa borsa» ha commentato Bernier «sono già molto nostalgica all’idea di sapere che non è più mia, ma estremamente felice che abbia trovato una nuova casa piena d’amore. Auguro al nuovo proprietario tutta la felicità che io stessa ho provato con lei».
Ma chi si è aggiudicato questo pezzo decisamente unico? Pare che ad avere la meglio sui nove offerenti presenti, dopo una battaglia vertiginosa ma alquanto rapida (pare ci siano voluti appena 10 minuti per aggiudicarla), sia stato un collezionista privato proveniente dal Giappone o meglio, collegato telefonicamente con Maiko Ichikawa, Country Head of Sotheby’s Japan.
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