La polizia ha fatto saltare un rave di tre giorni all’ex Cierrebi
C’erano le casse e gli amplificatori. Tre generatori di corrente per altrettanti giorni di musica senza interruzione. Ma gli organizzatori del rave party non avevano fatto i conti con la polizia. Così le volanti hanno fatto saltare l’occupazione dell’ex centro sportivo Cierrebi, dov’era in programma una festa non autorizzata. Diciotto, in totale, le persone che sono state trovate dentro lo stabile abbandonato, identificate e denunciate per invasioni di terreni ed edifici (una anche per resistenza a pubblico ufficiale).
Le sirene delle volanti della Digos e del Reparto Mobile hanno raggiunto l’ex Cierrebi venerdì sera, quando il gruppo era già entrato dentro l’area abbandonata forzando un cancello che poi è stato successivamente chiuso con una catena.
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Da giorni la locandina dell’evento girava sui social: “Immagina di avere uno spazio gigante dove fare quello che più ti piace”, scrivevano gli organizzatori, che si presentavano come il movimento “Bakkano”, nell’annunciare il rave party che, dal 20 al 23 giugno, avrebbe previsto oltre la musica anche laboratori collettivi, attività sportive, giochi, proiezioni di film e pranzi solidali. “Portati la tenda e campeggia con noi”, era l’invito nel manifesto. Il tutto si sarebbe chiuso poi con l’uscita dei partecipanti in corteo per una sfilata finale.
Tutto saltato quando i vigili del fuoco hanno troncato lucchetti ai cancelli e festa sul nascere, permettendo agli agenti di fare irruzione. Durante lo sgombero, la Questura riferisce che un centinaio di persone si sarebbero radunate fuori dal Cierrebi: ignare di quello che stava succedendo, volevano entrare e prendere parte al raduno abusivo.
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