Economia

La Perla verso la proroga della cig. Schlein incontra le lavoratrici: “Salvare competenze uniche”

ROMA – Boccata di ossigeno per le lavoratrici del gruppo La Perla. Un decreto, al quale lavorano i tecnici del ministero del Lavoro, prorogherà la cassa integrazione straordinaria per altri sei mesi, “con effetto retroattivo”. È quanto annunciano le organizzazioni territoriali e nazionali di Filctem-Cgil e Uiltec-Uil al termine dell’incontro che si è tenuto questa mattina nella sede dello stesso ministero. “Il provvedimento – spiegano i sindacali – è condizionato alla rapida cessione delle aziende del gruppo a un nuovo soggetto industriale che garantisca il riassorbimento dei livelli occupazionali“.

Per questo, osservano le organizzazioni di categoria di Cgil e Uil, è “indispensabile l’assunzione di responsabilità di tutte le forze politiche in parlamento, affinché procedano celermente all’approvazione del decreto”. Comincia dunque una corsa contro il tempo, che è “un elemento imprescindibile e fondamentale per la riuscita di tutta l’operazione”.

Dopo il sit-in al ministero del Lavoro, una rappresentanza delle lavoratrici ha incontrato la segretaria del Pd, Elly Schlein, nella sede del partito. “Hanno potuto condividere gli aggiornamenti dei provvedimenti che ha promesso il governo per garantire le tutele salariali delle lavoratori e favorire il rilancio industriale del gruppo La Perla”, dicono dal Nazareno. Un rilancio, aggiungono, “che possa garantire i livelli occupazionali e la salvaguardia di competenze uniche”.

“Il decreto annunciato”, sottolinea l’assessore al lavoro dell’Emilia-Romagna, Giovanni Paglia, “va incontro alle richieste delle lavoratrici e alla pressione esercitata dalla Regione sul ministero. Abbiamo ricevuto un impegno scritto dalla ministra Marina Calderone riguardo allo studio del decreto, come confermato dalle parole di oggi. La celerità è fondamentale per il salvataggio del gruppo e per il futuro delle lavoratrici. Continueremo a vigilare affinché il decreto venga approvato al più presto”. Sul tavolo del governo ci sono circa venti offerte per rilevare un brand simbolo del Made in Italy da oltre 70 anni.


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