Economia

La “Net Zero Banking Alliance” cambia pelle


La Net Zero Banking Alliance (Nzba), l’alleanza globale e volontaria di istituti finanziari impegnati nella transizione climatica, ha proposto di trasformarsi da semplice “alleanza basata sull’adesione” a una vera e propria iniziativa-quadro, capace di fornire linee guida strutturate per supportare le banche nei loro percorsi verso il net zero.

La proposta è stata sottoposta al voto dei membri e l’esito sarà reso pubblico a fine settembre. Nel frattempo, l’organizzazione ha annunciato di aver “messo in pausa le attività in corso” per lavorare ai dettagli del nuovo modello. “Il gruppo direttivo utilizzerà le prossime settimane per definire come questa transizione a un framework potrà funzionare concretamente”, ha spiegato la Nzba ad Argus, promettendo ulteriori aggiornamenti.

Secondo l’alleanza, il passaggio a un’iniziativa-quadro rappresenta “il modello più appropriato per continuare a sostenere le banche a livello globale, rafforzandone la resilienza e accelerando la transizione dell’economia reale in linea con l’Accordo di Parigi”.

Ad aprile la Nzba aveva pubblicato nuove linee guida per la definizione degli obiettivi climatici bancari, introducendo maggiore flessibilità: gli istituti membri possono ora adottare target coerenti con il limite massimo di +2 °C, oltre che con l’obiettivo più ambizioso di +1,5 °C. Fin dalla sua nascita, l’alleanza aveva vincolato i firmatari a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, fissando obiettivi intermedi e criteri di rendicontazione trasparente sotto l’egida delle Nazioni Unite.

La crisi di consenso che ha spinto alla revisione dell’assetto è però evidente. Diversi grandi istituti statunitensi avevano lasciato l’alleanza già a inizio anno, a ridosso del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. A luglio e agosto si sono aggiunti i due colossi britannici Hsbc e Barclays. Quest’ultima, in particolare, ha motivato l’uscita con la perdita di una massa critica di membri: “Con l’uscita della maggior parte delle grandi banche globali, l’organizzazione non ha più il sostegno necessario per proseguire nella sua forma attuale”

Secondo Louise Marfany, direttrice degli standard per il settore finanziario dell’organizzazione non profit ShareAction, la parabola della Nzba è rivelatrice: “Prima le pressioni dei maggiori membri hanno spinto l’alleanza ad annacquare le sue linee guida, ora l’esodo di quegli stessi istituti la costringe a ripensare la sua stessa struttura. È un segnale chiaro che servono regole più intelligenti per garantire che le banche restino impegnate nella transizione”.


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