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La minaccia di Netanyahu ad Hamas: “Vi faremo a pezzi, liberate gli ostaggi”


La minaccia di Netanyahu ad Hamas: "Vi faremo a pezzi, liberate gli ostaggi"

Dopo l’annuncio di un’imminente invasione su vasta scala della Striscia di Gaza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu è tornato a minacciare Hamas. “Vi faremo a pezzi, liberate gli ostaggi”, ha dichiarato nel terzo video di “aggiornamento” della settimana. Il leader di Tel Aviv ha anche parlato del raid aereo contro gli Houthi: “Occhio per occhio, dente per dente. Chiunque ci attacchi, lo colpiremo sette volte”.

Delle operazioni nell’exclave palestinese nel prossimo futuro ha parlato anche il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, esponente dell’estrema destra. “In pochi giorni potremo dichiarare di aver vinto. Gaza sarà completamente distrutta”, ha affermato. Secondo il membro del governo, in sei mesi la Striscia sarà “in gran parte vuota”, con la popolazione concentrata lungo il confine meridionale. “Gli abitanti di Gaza saranno concentrati a sud, saranno completamente disperati, comprendendo che non c’è speranza e nulla da cercare a Gaza e vorranno essere trasferiti per iniziare una nuova vita in altri posti”, ha sottolineato Smotrich, che fin dal 7 ottobre è stato un sostenitore della costruzione di nuovi insediamenti nella Striscia.

Minacce, queste, che sembrano aver sortito effetto. Secondo un sondaggio del Centro palestinese per la politica e la ricerca, quasi la metà dei cittadini dell’exclave potrebbe essere disposta a chiedere aiuto a Israele per espatriare in altri Paesi. Il risultato della rilevazione è stato diffuso dai media israeliani. L’indagine ha rivelato che il 48% dei palestinesi di Gaza ha sostenuto la serie di manifestazioni anti-Hamas scoppiate in vari luoghi della Striscia, una percentuale molto più alta rispetto agli abitanti della Cisgiordania, dove solo il 14% ha espresso il suo supporto.

Resta da vedere ora come saranno strutturate le operazioni delle Idf nell’exclave e, soprattutto, se le pressioni internazionali porteranno Israele a rivedere i propri obiettivi. I leader di molti Paesi, infatti, hanno espresso la loro contrarietà allo spostamento dei palestinesi fuori dalla Striscia.

Netanyahu, però, può contare sul sostegno praticamente incondizionato del presidente americano Donald Trump, anch’egli convinto del fatto che trasferire la popolazione di Gaza in un altro luogo sia la soluzione migliore per porre fine al conflitto.


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